UN GIORNO DI SACRA MEMORIA

UN GIORNO DI SACRA MEMORIA

L'INDIMENTICABILE 15 SETTEMBRE 1907

Articolo tratto dal numero speciale del 2007 dedicato al Centenario del Risveglio Pentecostale iniziato ad Azusa Street (Los Angeles) del quindicinale "CRISTIANI OGGI" delle Chiese Evangeliche A.D.I. - Assemblee di Dio in Italia.


Il 15 settembre 1907 è da considerare una data d’importanza fondamentale per il Movimento evangelico pentecostale italiano, perché coincide con l’inizio di un risveglio di massa tra il nostro popolo. “Era giunta «la pienezza del tempo» per la nascita del Movimento pentecostale italiano”.

Un nuovo risveglio sorto nel seno del mondo evangelico iniziava la propria vita autonoma, suscitato dallo Spirito Santo, destinato a crescere ed espandersi ben oltre i confini di Chicago.

Le nostre affermazioni possono sembrare eccessive, forse trionfalistiche, ma se l’evento viene considerato alla luce della sua diffusione tra gli italiani nel mondo, non si può disconoscerne l’obiettività.

 

La Pentecoste italiana


Durante il culto mattutino di quella lontana domenica avvenne qualcosa di insolito e straordinario.

Pietro Ottolini la descrive come “un giorno di sacra memoria” e Luigi Francescon: “L’indimenticabile 15 settembre”.

Il culto era iniziato alle ore 10,00 e, improvvisamente, si manifestò una “nuova Pentecoste”. Mentre Giovanni Perrou, il quale era stato battezzato nello Spirito Santo alcune ore prima nella Comunità del Durham, innalzava una preghiera al Signore, la potenza di Dio scese sulla comunità ed i presenti furono pervasi dal divino Consolatore.

Ottolini così descrive quell’evento eccezionale:


“Vedendo questa manifestazione sentii di chiamare Francescon. Incaricai G. Marin di andare a dire a Francescon che il Signore lo voleva in mezzo a noi. Quando Marin raggiunse l’abitazione non trovò alcuno e scrisse un biglietto che diceva: “Il Signore ha manifestato la Sua potenza nella nostra chiesa di Grand Avenue, vi vuole là” e fece scivolare il biglietto sotto la porta. Quando Francescon tornò a casa, lesse l’avviso, andò da Di Cicco, che abitava nelle vicinanze, e gli mostrò il biglietto aggiungendo: ‘Poiché il Signore ha manifestato la Sua potenza nella chiesa dei toscani ed hanno richiesto la nostra presenza è bene che andiamo".

Francescon arrivò verso le 14,00 e trovò un gran numero dei presenti investiti dalla potenza di Dio. Quel giorno il Signore battezzò Pietro Menconi, Esterina Giometti e Caterina Gardella.

Durante la terza riunione di quel giorno lo Spirito del Signore mi ordinò di dire:
“Il Signore ha mandato il fratello Francescon qui affinché per mezzo suo possiamo ascoltare la Parola di Dio, finché perdurano le circostanze attuali”.

 

Il fratello Francescon esitava ad accettare l’invito, ma il Signore lo investì di una potenza soprannaturale. Si alzò e disse: "Ora sono certo che il Signore ha parlato per mezzo del fratello Ottolini", poi diede un messaggio potente. 

Le benedizioni di quei giorni furono innumerevoli e non è possibile cronologicamente tener conto dei battezzati nello Spirito Santo.


Luigi Francescon e la moglie

Una cosa può essere detta: sembrava che il giorno della pentecoste era riapparso e Chicago ed era divenuto il centro di quest’opera divina, che era destinata a elargire benedizioni speciali al popolo italiano.

Francescon narra l’evento di Chicago con diversi altri particolari:

“Nell’indimenticabile 15 settembre dell’istesso anno, nella radunanza n° 1139 W. Grand Avenue, il Signore si manifestò sul fratello A. Lencioni.
Fu creato un disturbo non discernendo l’opera di Dio. Due di loro presenti, vedendo questo, mi vennero a chiamare, i quali furono P. Menconi e Luigi Garrou, dicendomi di andare nel luogo ove loro erano radunati.
Prima di andare pregai il Signore, il quale mi ordinò di andare.
Quando entrai in quel locale, il Signore mi riempì la bocca per parlar loro della potenza del sangue del patto eterno, e che per esso soltanto si può star ritti nella presenza di Dio, ed ottenere le Sue fedeli promesse.
Immantinente il Signore si manifestò con la Sua presenza, suggellando i fratelli P. Menconi, A. Andreoni, A. Lencioni, ed altri, e la fama del nostro Signore, e le Sue grandi opere fu sparsa, e saputo da tanti, quali ancora venivano per vederla, ed il Signore li convinceva e li suggellava, vecchi e nuovi (nella fede) fra essi anche i fratelli G. Marin, ed Umberto Gazzari...
Quando tornai alla radunanza di Grand Avenue, il fratello Ottolini apriva il servizio e P. Menconi presiedeva.
Nel terzo servizio che avemmo, avvenne che mentre il fratello P. Menconi saliva sul pulpito, il fratello P. Ottolini … gridò dicendo: «fratello Menconi fermati, il Signore mi dice che ha mandato il fratello Francescon nel mezzo di noi per ammaestrarci».
Il fratello P. Menconi fu confermato dal Signore di starsene a sedere al presente, e che poi si sarebbe servito anche di lui. Così occupai di nuovo il posto di anziano di detta chiesa fino al 29 giugno 1908”.

 

Ottolini confermerà questa struttura “apostolica” nella comunità con queste parole:
“La mia posizione nella chiesa in questo periodo era quella di presiedere la riunione e Francescon di amministrare la Parola”.
Come era accaduto il giorno di Pentecoste, quando «tutti quelli che credevano stavano insieme ... e ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio ... insieme con gioia e semplicità di cuore» (Atti 2:44, 46), le tensioni e le dispute tra i due gruppi di evangelici italiani erano come d’incanto cessate.
Regnava ora la totale armonia. «Tutti … perseveravano concordi nella preghiera» (Atti 1:14).


Questo fu il primo miracolo di quell’indimenticabile 15 settembre.

 

Quel giorno nasceva ufficialmente il movimento pentecostale italiano!


(...) Di quella domenica, “giorno di sacra memoria”, abbiamo potuto descrivere soltanto quanto è riportato negli unici documenti scritti di proprio pugno dai due pionieri, i quali per modestia hanno scritto molti anni dopo due opuscoli di poche paginette, sotto forma di testimonianza, che denotano, tra l’altro, la differenza di origine, di carattere e di stile dei due autori.

(...) Il 15 settembre 1907 non può essere considerato soltanto una manifestazione occasionale ed emotiva di un gruppo di individui che aveva la presunzione di aver gustato l’esperienza della Chiesa cristiana delle origini.

Non si trattava di pochi scalmanati fanatici.
Quei «popolani senza istruzione», toccati dalla potenza di Dio, avevano sperimentato quello che attraverso i secoli precedenti altri cristiani avevano provato.
Inconsapevolmente quei cristiani si ricollegavano a quella “genealogia spirituale” che, partendo dalla Chiesa dell’era apostolica, attraverso alterne vicende, si manifestava di nuovo come un Risveglio di massa tra il popolo italiano, producendo ciò che l’Evangelo crea sempre e cioè libertà, emancipazione sociale, dignità, amore per il prossimo e prima di tutto un ardente messaggio di liberazione spirituale per tutti coloro che credono in esso.

Francesco Toppi

Estratto dal libro: “Luigi Francescon” di F. Toppi - ADI-Media