MARIA: LA DONNA SOTTOMESSA ALLA VOLONTÀ DI DIO

MARIA: LA DONNA SOTTOMESSA ALLA VOLONTÀ DI DIO

«Maria disse: “Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola”» (Luca 1:38)

«Sottomettetevi dunque a Dio, ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi!» (Giac. 4:7)

 

La figura di Maria è sicuramente una delle figure centrali nella Bibbia.

 

La donna scelta da Dio per mettere alla luce nella carne il Salvatore del Mondo, non può non essere considerata come personaggio di rilievo nella narrazione biblica, ma questo ruolo ricoperto dalla Madre di Gesù non può e non deve giustificare il contorno liturgico e devozionale che circonda il personaggio.

 

Pertanto, attraverso questo breve studio, vogliamo imparare ad imitare la figura di Maria nelle sue qualità e nei suoi comportamenti, pur ricordandoci che ella non ha avuto e non ha poteri di redenzione o qualità divine, attributi peculiari soltanto delle tre Persone della Trinità.

 

Oggi la religione di Stato ha fondato buona parte della sua ritualità sulla figura di Maria e sembra porre in termini inequivocabili  la predominanza del suo ruolo.

 

La giustificazione si ritrova in secoli di storia, concili e dogmi emanati, ma, ricordando che l’unico fondamento nostro è la Parola di Dio (Atti 4:17-20), vogliamo attenerci ad Essa: unica regola e strada per la nostra fede.

 

La Bibbia ci fornisce di lei un quadro meraviglioso e ce la propone come modello di donna, insieme alle altre donne pie e devote dell’Antico e del Nuovo Testamento: non possiamo dimenticarla, indotti dalla paura di farne un idolo, ma dobbiamo cercare di avere una visione corretta del posto che Dio le ha dato nell’opera dell’incarnazione di Gesù Cristo.

 

Bisogna dire che la Bibbia ce ne parla in modo estremamente sobrio e ci dà pochissime informazioni riguardanti la sua persona, la sua vita e la sua famiglia; infatti, chi ha voluto farne un culto, ha dovuto attingere informazioni dai vangeli apocrifi, cioè da quegli scritti non ispirati dallo Spirito Santo ed elaborati allo scopo di creare confusione riguardo alla verità della Parola di Dio.

 

 

 

CHI È MARIA?

  • Dopo la concezione si sposò con Giuseppe.

Fu uciso dal sommo sacerdote durante la confusione dopo la morte del governatore Festo nel 61. Fu probabilmente lo scrittore della Lettera di Giacomo. Altri componenti della famiglia erano GiuseppeSimone (Matt. 13:55Mar. 6:3)Giuda (Giuda 1; Matt. 13:55Mar. 6:3) e le sue sorelle (Matt. 13:55-56Mar. 6:3).

  • Era una parente di Elisabetta (Lu 1:36), che era discendente di Aaronne, (ma questo non significa necessariamente che anche Maria dovesse essere discendente di Aronne, perché, per esempio, Elisabetta poteva esserle parente da parte di madre, ma non di padre).

Ora noi sappiamo che Gesù doveva discendere dalla tribù di Davide, così come sappiamo (Matteo 1:1-16) che Giuseppe, padre putativo di Gesù, discendeva da Davide e che in Israele ciò che aveva importanza ai fini della discendenza, era quella paterna, non quella materna.

D’altro canto, in Luca 3:23-38, troviamo una genealogia di Gesù diversa da quella di Matteo, per cui dobbiamo necessariamente pensare che, mentre quella di Matteo fosse riferita sicuramente a Giuseppe (Matteo 1:16), quella di Luca, invece, facesse riferimento a Maria che, quindi, risulterebbe anch’ella discendente di Davide.

  • Quando andò a trovare la sua parente, il bambino nel suo grembo fu riconosciuto e Maria magnificò il Signore con un cantico (Luca 1:39-56).
  • La troviamo anche con gli apostoli subito dopo l'ascensione di Gesù (Atti 1:14)

 

 

COSA DICE LA BIBBIA DI MARIA

 

Scopriamo insieme ciò che la Bibbia ci dice su Maria, madre naturale del Signore Gesù Cristo.

Dai pochi dettagli biblici trasmessi, emergono alcune qualità che dovremmo imitare:

 

 

 Maria era una ragazza pia, devota, sottomessa al Dio d’Israele.

 

«E Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore"» (Luca 1:47).

 

Notiamo come lei chiami Dio “mio Salvatore”!

 

Ella sapeva, dunque, di aver bisogno di un Salvatore perché conosceva la sua natura di peccatrice, comune a tutti gli uomini.

In questa parola, percepiamo la sua attesa di un Salvatore, secondo la promessa fatta agli Ebrei; anche lei stava aspettando il Messia promesso.

 

 

  Maria ammette davanti a Dio la propria bassezza e il proprio peccato. 

 

«... perché Egli ha guardato alla bassezza della Sua serva» (Luca 1:48)

 

Queste parole dimostrano che Maria era una ragazza umile, sottomessa a Dio e che conosceva, lodava e magnificava la grandezza di Dio.

 

 

   Maria era cosciente di ciò che l’angelo le aveva detto

 

«Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio» (Luca 1:30)

 

Maria aveva trovato grazia presso Dio; Egli l’aveva resa capace di accogliere in sé il seme divino che avrebbe generato il Figlio Gesù Cristo.

Nonostante fosse una peccatrice come le altre donne, Dio le aveva fatto grazia: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra Sua; perciò anche Colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio»

 

 

   Maria era una donna capace di adorare

 

 «... perché grandi cose mi ha fatto il Potente. Santo è il Suo Nome; e la Sua misericordia si estende di generazione in generazione su quelli che Lo temono» (Luca 1:49).

 

Riconosceva che Dio, il Potente, aveva agito nella sua vita, scegliendola tra molte altre donne per un compito importantissimo.

 

Questo favore ricevuto da Dio, la spingeva a lodarLo, a magnificare il Nome Suo santo e a riconoscere la Sua grande misericordia.

 

 

   Dalle parole di Elisabetta, scopriamo un altro dettaglio su Maria.

 

«... ad alta voce esclamò: "Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno!» (Luca 1:42)

 

Maria era né più né meno una donna come tutte le altre; ma a causa dei suoi natali, della sua discendenza (che risaliva direttamente al re Davide), era la donna prescelta da Dio.

 

Questa elezione divina rappresentava una benedizione per lei, perché la faceva essere lo strumento scelto da Dio per portare a compimento l’incarnazione del Figlio di Dio, che sarebbe diventato «frutto del suo seno».

 

La sua elezione “fra le donne” non fa di lei una donna al di sopra delle altre; Gesù ce lo conferma con queste parole:

 

  «Mentr'Egli diceva queste cose, dalla folla una donna alzò la voce e Gli disse: "Beato il grembo che Ti portò e le mammelle che Tu poppasti!" Ma Egli disse: "Beati piuttosto quelli che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica!"» (Luca 11:27)

 

Una donna invidiò il ruolo che Maria aveva avuto nel dare alla luce un Figlio così speciale; ma Gesù ribadì che tutti possono essere pari a Maria se sono ascoltatori della Parola di Dio e se la mettono in pratica.

 

 

  Maria fu donna che ebbe il privilegio di grandi rivelazioni

 

Al momento della presentazione di Gesù nel tempio, otto giorni dopo il parto, Maria ricevette una rivelazione particolare per bocca del profeta Simeone: «E Simeone li benedisse, dicendo a Maria, madre di Lui: "Ecco, Egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno di contraddizione a te stessa una spada trafiggerà l'anima, affinché i pensieri di molti cuori siano svelati"» (Luca 2:34)

 

Giuseppe e Maria si stupirono delle cose che dette loro riguardo a questo Figlio, ma Maria fu preparata ad affrontare (33 anni prima) il cammino di sofferenza e di reiezione di questo Figlio.

Quando Cristo morirà sulla croce, Maria che si trovava ai Suoi piedi, vedrà il Figlio abbandonato dagli uomini e da Dio stesso e faticherà a comprendere la Sua triste fine; solo alla risurrezione, si renderà infine conto della grandezza del Suo Salvatore e Signore.

 

 

  Maria era capace di riflettere sugli avvenimenti della sua vita

 

Ella era una donna calma, riservata, poco incline a mettersi in mostra, ma capace di riflettere sugli strani avvenimenti della sua vita: «Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo» (Luca 2:19).

 

Sapeva benissimo che non era lei ad essere importante, ma il Figlio che Dio le aveva dato sarebbe diventato il Salvatore dell’umanità; doveva dunque mantenere il ruolo che le spettava, cioè di strumento nelle mani di Dio per compiere la Sua opera.

 

Vediamo questa sua capacità di riflessione anche nell'episodio di Gesù dodicenne nel tempio. 

 

«Quando i Suoi genitori Lo videro, rimasero stupiti; e Sua madre Gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, Tuo padre ed io Ti cercavamo, stando in gran pena". Ed Egli disse loro: "Perché Mi cercavate? Non sapevate che Io dovevo trovarmi nella casa del Padre Mio?" Ed essi non capirono le parole che Egli aveva dette loro. Poi discese con loro, andò a Nazaret, e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore» (Luca 2:48-51)

 

Spinta dall’ansia che l’aveva turbata nei tre giorni in cui non riusciva a trovare il figlio, ella si permise di rimproverarLo; ma Gesù puntualizzò immediatamente che, più che figlio di Giuseppe, Egli doveva essere considerato per quello che effettivamente era: Figlio di Dio e che, dunque, doveva preoccuparsi di ubbidire a questo Padre ben più importante!

 

È strano come Maria e Giuseppe non riuscirono a capire queste parole di Gesù, quasi che Lui fosse un figlio come tutti gli altri. Tuttavia ancora una volta ci viene detto che Maria conservava nel suo cuore questi insegnamenti del Figlio, che diventarono per lei dettagli importantissimi per aumentare la Sua fede in Lui.

 

 

  Maria alle nozze di Cana

 

Al momento del matrimonio a Cana di Galilea, nel quale era stata invitata sia lei che Gesù e i Suoi discepoli, ella comprese bene che il Figlio, che aveva ricevuto da Dio, le era di molto superiore, in quanto Dio stesso incarnato.

 

A seguito di una sua richiesta, Gesù le disse una frase che sembra enigmatica: «Che c'è fra me e te, o donna? L'ora mia non è ancora venuta» (Giovanni 2:4).

 

Già nel tempio Maria aveva imparato che suo Figlio aveva un Padre del quale doveva fare la volontà.

Qui, ora, impara che il Figlio, Gesù Cristo, deve prendere le distanze da lei perché si prepara a compiere il Suo primo miracolo, come Dio.

 

Non può ricevere un ordine da lei (quello di occuparsi del vino delle nozze), perché Egli sa cosa deve fare.

Maria si stava immischiando in cose che non la riguardavano perché non era ancora venuto per lui il momento di rivelare Se stesso come Figlio di Dio: Gesù poteva solo ascoltare la voce di Dio, quando si trattava di compiere un miracolo.

 

Maria comprende bene la riprensione del Figlio e si ritira dicendo: «Fate tutto quel che vi dirà».

 

Questa espressione riecheggerà in tutta la vita di Maria: l’unico scopo della madre naturale di Gesù era quello di esaltare la Persona e l’Opera di Cristo e di essere uno strumento, come tanti altri, per attribuire a Lui la gloria!

 

Qualcuno ha scritto: “Se Maria era stata tentata di uscire dal suo ruolo, a causa del suo profondo affetto per il Figlio, e forse anche per il desiderio di vedere il Figlio pubblicamente riconosciuto – appena il Signore parlò con autorità, riprese il suo ruolo di secondo piano di donna sottomessa, nell’attesa che il Figlio brillasse della Sua gloria divina.”

 

 

  Pare che Maria e i fratelli di Gesù, Lo seguissero di tanto in tanto durante il Suo ministerio.

 

(Leggi Matteo 12:46; 13:55; Marco 3:31; Luca 8:19 e Giovanni 2:12)

 

Maria ebbe una famiglia numerosa: la Bibbia ci ricorda che i suoi figli si chiamavano Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda e che vi erano anche delle figlie.

 

Scopriamo così che dopo il Figlio, nato dallo Spirito Santo, ebbe dei figli nati dal matrimonio con il marito Giuseppe.

 

Fu una famiglia che faticò a comprendere che il figlio primogenito era molto speciale (Luca 2:7), perché ad un certo punto non credettero più che Egli fosse il Messia, Dio incarnato: «Poiché neppure i Suoi fratelli credevano in Lui» (Giovanni 7:5).

 

Ma la Sua risurrezione provocò in loro una nuova fede, che li condusse ad essere discepoli e apostoli di Cristo: «Tutti questi perseveravano concordi nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù e con i fratelli di Lui» (Atti 1:14).

Maria diventa così la madre di una famiglia che, unita, è seguace di quel Messia morto per i peccati del mondo; i suoi figli divennero degli apostoli di Cristo (ce lo dimostra la lettera di Giacomo apostolo, anziano della chiesa di Gerusalemme e fratello carnale di Cristo (leggi Galati 1:19 e 1° Corinzi 9:5)

 

 

  Troviamo ancora Maria ai piedi della croce (Giovanni 19:25-27).

 

Era circondata da altre donne fedeli a Gesù Cristo e da Giovanni, il discepolo che Gesù amava.

Immaginiamo il dolore indicibile provato da questa donna di fronte alla crocifissione del Figlio; L’aveva osservato e seguito per 33 anni ed aveva goduto della sua bellezza morale … ora vedeva il Suo volto sfigurato dal dolore.

Sì, la spada le stava trafiggendo l’anima, come Simeone aveva profetizzato.

 

Gesù comprendeva la sofferenza della madre ed ebbe per lei una parola di conforto, affidandola a Giovanni: «Gesù dunque, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: “Donna, ecco tuo figlio! ” Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!” E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua». (Giovanni 19:26)

 

In quell’istante Gesù, pur sapendo che si trattava della Sua madre naturale, le rivolse la parola chiamandola «Donna»: era come se Dio stesso parlasse e sostituisse quel Figlio che le veniva tolto con un altro figlio, affinché il suo cuore fosse consolato.

Affidava a Giovanni il compito di sostentamento della madre (che era già vedova), un compito che non poteva più portare a termine (era il figlio primogenito).

 

 

  Infine ritroviamo Maria come facente parte delle donne che attendevano lo Spirito Santo.

 

Non si parla di lei né al momento della sepoltura e nemmeno al momento della risurrezione; ma in Atti 1 Maria viene citata per l’ultima volta nella Bibbia.

 

Il suo compito terrestre era terminato, ma nasceva per lei una nuova relazione con il Figlio di Dio risuscitato: Egli era diventato il suo Salvatore e il suo Signore.

«Tutti questi perseveravano concordi nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù e con i fratelli di Lui.» (Atti 1:14)

 

La presenza di Maria e dei fratelli carnali di Cristo in questo momento storico così importante, ci indica che era diventata una discepola del Signore; il figlio le era stato tolto, ma era entrata a far parte insieme alle altre donne e ai discepoli di Cristo, della chiesa nascente in Gerusalemme.

Il suo nome era stato scritto nei cieli, perché anche lei era stata riscattata dal sangue di Cristo ed ora confessava, insieme ai suoi figli, il grande Nome del Salvatore.

 

 

 

LE QUALITÀ DI MARIA

 

Sì, Maria, madre di Gesù Cristo, è stata una grande donna da imitare.

Anche se nessuno di noi potrà mai assomigliare a lei nel compito unico che Dio le aveva affidato, possiamo tuttavia emularla nelle grandi virtù che l'hanno contraddistinta, su tutte la sua sottomissione alla volontà divina!

 

Non so quanti di noi sarebbero riusciti, di fronte ad una simile, gloriosa promessa a mantenere le qualità di Maria:

 

  Umiltà

 

  Autocontrollo

 

  Sottomissione

 

  Mansuetudine

 

  Abnegazione

 

  Fedeltà

 

  Fede e pietà: (Luca 1:46 -55)

 

  Confidenza materna:  (Giovanni 2:3-5)

 

  Amore: (Giovanni 19:25)

 

  Capacità di soffrire senza ribellarsi e disposizione spirituale:  (Luca 2:51)

 

 

LA SOTTOMISSIONE DI MARIA ALLA VOLONTA’ DI DIO DEVE INSEGNARE A CIASCUNO DI NOI LA SOTTOMISSIONE CRISTIANA.

 

A)   Alla volontà di Dio: (Matteo 6:10; Matteo 26:39; Romani 6:13)

 

B)   Alle autorità della chiesa: (1ª Corinzi 16:16; Efesini 5:21; Ebrei 13:17; 1ª Pietro 5:5)

 

C)   Alla giustizia di Dio: (Romani 10:3)

 

D)   Alla legge morale: (Romani 13: 5)

 

E)   Alle autorità: (Romani 13 : 1- 7; Tito 2:9 e 3:1; 1ª Pietro 2:13)

 

F)    Ai genitori e agli anziani:  (1ª Timoteo 3:4)

 

G)   Indipendentemente dalle simpatie: (1ª Pietro 2:18)

 

H)   Della donna: (1ª Timoteo 2:11)

 

I)     Anche Gesù esercitò questa virtù nei confronti dei genitori prima    (Luca 2:51) e del Padre celeste poi (Matteo 26:39).

 

 

Come citato nel nostro testo di riferimento in Giacomo, la sottomissione è l’arma per vincere l’avversario : “La vittoria nell’arrendimento! ”

Quella che sperimentò Giacobbe (Genesi 32:24-32).

 

Con Dio vince chi è arreso nelle Sue mani!

 

Una vita arresa nelle mani di Dio, sottomessa alla Sua volontà, è una vita vittoriosa, che non conosce delusione perché dipende da Cristo.

Una vita sottomessa eredita la gloria di Dio e la vita eterna in Cristo Gesù.

 

Proprio come Gesù scelse di sottomettersi alla volontà del Padre e dovette soffrire, anche noi scegliendo di vivere in comunione con Dio e in obbedienza alla Sua Parola, probabilmente dovremo conoscere delle sofferenze . . . ma RICORDIAMOCI:  “come Gesù ha trionfato sulla croce, ha vinto la morte ed è risorto, anche noi vinceremo e regneremo con Lui nel regno dei cieli per tutta l’eternità!”

 

«Chi vince io lo porrò come colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non ne uscirà mai più; scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio (la nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il mio Dio) e il mio nuovo nome» (Apocalisse 3:12)

 

«Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch'io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono» (Apocalisse 3:21)

 

 

Vuoi vincere ? Vivi una vita sottomessa alla volontà di Dio!

 

 

DIO CI BENEDICA                                                                                                 

 

ELIA CESARONE