LE CORONE RISERVATE AI SALVATI

LE CORONE RISERVATE AI SALVATI
C'è una corona che aspetta ogni fedele servitore. 

L'immagine è presa dalle gare dove si dava come premio al vincitore, una corona corruttibile, mentre Cristo il Vivente, promette a chi è fedele fino a sacrificare anche la propria vita, un premio di valore infinito, consistente nella vita beata, perfetta ed eterna

Egli promette questa corona a coloro che rimangono fedeli nelle tribolazioni e nelle prove: «Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano» (Giacomo 1:12).

Ma quando riceveremo questa corona? 

Dopo il rapimento della Chiesa, una volta raccolti presso il Signore, tutti i riscattati compariranno davanti a quello che la Scrittura chiama Bema, "tribunale di Cristo": «Ma tu, perché giudichi tuo fratello? E anche tu perché disprezzi tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio» (Romani 14:10).

Qui sarà allora messo in piena luce ciò che avremo effettivamente fatto per il Signore: «Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male» (2° Corinzi 5:10).

Qui il termine "comparire" si potrebbe meglio tradurre: "Nella nostra luce", oppure "senza simulazione"

Così ciascuno comparirà davanti al tribunale di Cristo nella sua luce, senza simulazione

L'espressione "bene o male" non si riferisce a cose moralmente buone o malvagie, ma a ciò che è utile e utilizzabile, in contrapposizione a ciò che è inutile: «L'opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà visibile, poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno. Se l'opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà ricompensa; se l'opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco» (1° Corinzi 3:13-15).

 

È importante precisare che non compariremo come colpevoli chiamati in giudizio, ma come salvati il cui lavoro verrà valutato: «In verità in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita» (Giovanni 5:24).

Infatti, il tribunale servirà affinché tutti si rendano conto delle proprie opere. 

Si tratta di una valutazione che riguarda l'edificio, non le fondamenta. 

La salvezza ha la sua base su ciò che Cristo ha compiuto, mentre la ricompensa sarà determinata dal servizio che gli avremo reso. 

Infatti, il tribunale servirà affinché tutti si rendano conto delle proprie opere. 

L'espressione "tribunale di Cristo" non esprime però chiaramente l'idea precisa di ciò che esso realmente è. 

Questo non è un tribunale che condanna. 

Il Bema, infatti, era una piattaforma sopraelevata dove sedevano i giudici di gara dei giochi olimpici. 

Di qui potevano osservare come si svolgevano i giochi, determinare chi fossero i vincitori ed assegnare i premi. 

Il tribunale di Cristo non giudicherà dunque i peccati personali di ciascuno, perché essi sono ormai stati cancellati dalla potenza del sangue di Cristo Gesù.

Gli ipocriti e gli operai cristiani che sono diventati infedeli ed indulgenti verso loro stessi, non saranno presenti al Bema, ma nel giorno del giudizio finale saranno separati e gettati nelle tenebre, dove sarà il pianto e lo stridore dei denti.

Nel giorno del Bema saranno valutati tutti gli aspetti della nostra vita cristiana come ad esempio:

  • Il nostro desiderio di crescita spirituale: «Fratelli, io non ho potuto parlarvi come a spirituali, ma ho dovuto parlarvi come a carnali, come a bambini in Cristo» (1° Corinzi 3:1)
  • La nostra perseveranza in preghiera: «Non cessate mai di pregare» (1° Tess. 5:17).
  • La nostra attitudine verso i fratelli«Quanto all'amore fraterno, siate pieni di affetto gli uni per gli altri. Quanto all'onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente» (Romani 12:10).

Tutta la nostra vita cristiana sarà valutata dal punto di vista qualitativo e quantitativo: «L'opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno» (1° Corinzi 3:13).

Dio non dà mai i privilegi senza responsabilità, ma la responsabilità non ha valore se non c'è un rendiconto e nessuno potrà sfuggire.

 

Davanti al Bema compariranno tre tipi di persone:

  • Coloro le cui opere saranno arse
  • Quelli che si troveranno nella stessa condizione del ladrone in croce, che si saranno convertiti all'ultimo momento e che quindi non avranno compiuto alcun'opera che possa essere premiata.
  • Infine quelli che avranno operato per il Signore, sia qualitativamente sia quantitativamente.

Un esempio per raffigurare il Bema è la festa dei bambini a conclusione della Scuola Domenicale. 

Possono partecipare solo coloro che sono iscritti nel registro di classe (che possiamo paragonare al libro della vita). 

Tutti ricevono un premio (paragonabile alla salvezza), ma vi è un premio supplementare per coloro che non si sono mai assentati ed un altro assegnato in base al profitto. Così avverrà al Bema. 

 

I premi sono raffigurati tipologicamente con delle corone:

 

1. La corona della vita. 

La riceveranno, come abbiamo precedentemente visto, coloro che sostengono la prova: «Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano» (Giacomo 1:12).

 

2. La corona dell'allegrezza. 

La riceveranno coloro che avranno conquistato delle anime a Cristo: «Qual è infatti la nostra speranza o la nostra gioia o la corona di cui siamo fieri? Non siete forse voi, davanti al nostro Signore Gesù quando egli verrà? Sì, certo, voi siete il nostro vanto e la nostra gioia» (1° Tessalonicesi 2:19,20).

 

3. La corona incorruttibile.

Per una vita sobria, assegnata a coloro che avranno vinto la battaglia sul proprio "IO": «Chiunque fa l'atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile» (1° Corinzi 9:25).

 

4. La corona della gloria. 

La riceveranno i pastori che hanno pasciuto il gregge di Cristo: «Pascete il gregge di Dio che è tra di voi, sorvegliandolo, non per obbligo, ma volenterosamente secondo Dio, non per vile guadagno, ma di buon animo; non come dominatori di quelli che vi sono affidati, ma come esempi del gregge. E quando apparirà il supremo pastore, riceverete la corona della gloria che non appassisce» (1° Pietro 5:2-4).

 

5. La corona della giustizia.

Per aver amato la venuta del Signore: «Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa ho conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione» (2° Timoteo 4:7,8).

Queste corone saranno poi gettate davanti al trono celeste in piena sottomissione e gratitudine a Dio: «I ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: "Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose e per tua volontà furono create ed esistono» (Apocalisse 4:10,11).

In questo modo le corone che i credenti riceveranno, ridonandole al Signore, daranno gloria a Cristo e non al credente.