GLI ANABATTISTI

L'Anabattismo (da non confondere col successivo Battismo), in greco ανα (di nuovo) +βαπτιζω (battesimo), ovvero battezzati di nuovo, nacque in Europa nel XVI secolo, nell'ambito delle Riforma protestante.

Gli Anabattisti non usarono mai questo nome tra loro, essi si chiamavano semplicemente "Fratelli in Cristo" o "Fratelli"; il termine "anabattista" fu coniato dai loro nemici con intento mistificante, volendo far credere che essi volessero battezzare di nuovo i credenti. In realtà gli Anbattisti non intendevano affatto "ri-battezzare", ma semplicemente battezzare per la prima volta, perché per loro il battesimo dei neonati, un battesimo ricevuto per volontà altrui e per interposta persona, era nullo.

Il credo anabattista

Il loro credo si fondava, essenzialmente sui seguenti punti:

  • Totale separazione fra Stato e Chiesa
  • Rifiuto del battesimo degli infanti in favore del battesimo dei credenti
  • La chiesa intesa nella sua interezza come comunità locale tra eguali
  • L'interpretazione biblica (intesa come ermeneutica comunitaria)
  • Lo stretto biblicismo con il ruolo predominante del Nuovo Testamento sull'Antico
  • Il rifiuto di ogni tipo di violenza
  • Il rifiuto di assumere cariche politiche
  • Il rifiuto del giuramento
  • e, pur accettando il principio luterano della giustificazione per sola fede, la necessità e la possibilità per il credente di vivere conformemente a Cristo, grazie alla potenza dello Spirito.

Strenui sostenitori del principio di sobrietà, furono i pionieri del movimento antialcolista.


La loro Storia

I dati storici sono limitati e spesso inquinati dalla storiografia di parte, relazionata ai suoi nemici, poiché il Movimento incontrò feroci resistenze e persecuzioni violente in tutta Europa.

Inoltre, essendo un Movimento non strutturato, il tramandarsi delle fonti fu estremamente difficoltoso e solo il grande impegno profuso a partire dalla prima metà del secolo scorso da parte di numerosi studiosi, soprattutto mennoniti, ha permesso il ritrovamento o l'analisi di documenti che hanno gettato nuova luce e comprensione sull'anabattismo.

Per prima cosa è bene precisare che il famoso libro “L'origine degli anabattisti” pubblicato nel 1560 da Heinrich Bullingersuccessore a Zurigo di Ulrico Zwingli e acerrimo nemico degli anabattisti, divulgò la falsa notizia sull'origine sassone dell'anabattismo attribuendola ai cosiddetti Profeti di Zwickau (N. Storch, T. Drechsel, M. Stübner), a Andrea Carlostadio e a Thomas Müntzerdiscepolo di Lutero ma in conflitto con lui.

Gli obiettivi di Bullinger erano chiari: da una parte screditare il movimento coinvolgendolo nella rivolta dei contadini guidati da Thomas Müntzer e N. Storch, dall'altra addossare a Lutero, nemico della riforma sacramentista zurighese di Zwingli, la responsabilità per la nascita della «peste anabattista».

Questa versione è stata accolta per secoli dalla vecchia storiografia della Riforma (ma anche da quella cattolica) e abbandonata dagli storici moderni.


Il pastore protestanteThomas Müntzer
 

In realtà, l'origine dell'anabattismo si deve al gruppo che si formò a Zurigo sotto la guida di Konrad Grebel e del quale facevano parte, tra gli altri, Simon StumpfFelix ManzWilhelm Reublin e Hans Brötli.

Tutti erano stati discepoli di Ulrico Zwingli, ma ne criticavano la decisione di affidare allo Stato la riforma della Chiesa.
Inoltre le posizioni del gruppo erano per una più rapida e radicale riforma della chiesa, mentre Zwingli appoggiava una riforma lenta e graduale.

- Il gruppo rivendicava una chiesa totalmente separata dallo stato, priva di clero, formata solo da credenti, strettamente aderente alle Scritture, cristocentrica e con una forte concezione non-violenta.

- Di conseguenza Grebel e il suo gruppo volevano riportare il battesimo alla pratica originaria, legandolo a una conversione maturata in età adulta che impegnava la persona a vivere da discepolo di Cristo in una Comunità di credenti.

Il 21 gennaio 1525 durante una riunione di fratelli in casa di Felix ManzJörg Cajacob, detto Blaurock, inginocchiandosi chiese a Konrad Grebel di essere battezzato per amor di Dio, Konrad lo battezzò dopo di che gli altri presenti similmente pregarono Jörg di battezzarli.

Era nato il Movimento anabattista.

Di fronte a ciò la reazione delle autorità di Zurigo fu d’immediata ostilità.

Il 1º marzo 1525 veniva proibito il battesimo degli adulti ma il gruppo di Grebel ignorò la proibizione e continuò la sua predicazione nella città e nei suoi immediati dintorni.

La risposta di Zwingli fu chiara e durissima: iniziarono le prime persecuzioni di una lunga serie, che non risparmiarono nemmeno le donne, i vecchi e i bambini.

Molti anabattisti furono costretti a lasciare Zurigo iniziando una predicazione che diede ben presto i suoi frutti.

Con estrema rapidità sorsero Comunità anabattiste in tutta la Germania del Sud, Svizzera e Austria grazie alla predicazione di Blaurock, Wilhelm Reublin, Michael Sattler, Bathasar Hubmaier, Johan-nes Brötli, Hans Denk, Hans Hut e Jacob Hutter.

Il 24 febbraio 1527 Sattler e i rappresentanti di diverse Comunità anabattiste si riunirono a Schleitheim nel Cantone svizzero di Sciaffusa per compilare il famoso “Fraterno accordo di alcuni figli di Dio concernente sette articoli” (conosciuto anche come Articoli di Schleitheim) con il quale furono ribaditi gli originali principi dell'anabattismo contro il verificarsi di alcune devianze.

Nello stesso anno si tenne nella città di Augusta anche il cosiddetto sinodo Anabattista: i leader presenti furono successivamente quasi tutti trucidati, così da tributare all'evento il nome di Sinodo dei Martiri.

Di fronte a un Movimento che predicava la netta separazione tra stato e chiesa, che rifiutava la chiesa obbligatoria e multitudinista in favore di una chiesa di professanti, nella quale si entrava con un battesimo consapevolmente richiesto (mettendo in soffitta la chiesa costantiniana), e che praticava un rigoroso e totale pacifismo tale da rifiutare di prendere le armi anche contro i Turchi, ormai alle porte dell'Impero, le autorità secolari e religiose, cattoliche e protestanti, decisero di mettere la parola fine sia sull'anabattismo che sugli anabattisti.

Il 12 aprile del 1529, l'Imperatore Carlo V promulgava l'Editto di Spira, valido in tutto l'impero, che stabiliva: «Chiunque ribattezza o si fa ribattezzare dopo aver raggiunto l'età della ragione, uomo o donna che sia, deve essere condannato a morte, sia con la spada, sia con il fuoco, sia con ogni altro mezzo, senza alcun processo preliminare».

 

La rivolta di Münster

Perseguitato altrove, la frangia violenta del movimento anabattista prese il controllo della città di Münster con la forza nel rigido inverno del 1534.

  • Ai cittadini di Münster fu chiesto di ricevere il nuovo battesimo. Molti rifiutarono, vennero spogliati di ogni avere ed espulsi dalla città nella campagna innevata, dove molti morirono. Le loro case vennero occupate e depredate.

L'esperienza degenerò ulteriormente quando altri anabattisti provenienti da varie città si unirono al gruppo, mentre l'esercito del principe-vescovo della regione, Franz von Waldeck, giungeva alle porte della città ponendola sotto assedio.

Il principe era cattolico, ma trovò ampi consensi tra i Protestanti: in breve Münster fu presa in trappola da un esercito di circa 2.500 uomini e soldati, i temuti Lanzichenecchi.

I capi della rivolta, Jan Matthys, Johan Bokelson e Bernhard Knipperdolling, istituirono un vero regno di terrore millenaristico nella città, che chiamarono Nuova Sion e di cui si proclamarono i re.

Imposero la totale comunione dei beni, al punto di proibire la chiusura delle porte delle case perché chi era nel bisogno potesse prendere ciò che gli serviva quando lo desiderava. Fu abolito il denaro, ed ogni bene prezioso fu avocato alla causa.

Ogni libro, ad eccezione della Bibbia fu bruciato, mentre chi si opponeva veniva eliminato.

La comunione dei beni si estese, per motivi non del tutto chiari, anche alle donne e venne imposta una poligamia forzata: nessuna aveva diritto di restare nubile.

La situazione portò a un'inevitabile serie di tensioni e violenze, dal momento che il rifiuto della donna o il tentativo di proteggerla da parte di un uomo equivaleva alla morte sulla pubblica piazza, spesso per mano della folla inferocita.

Bokelson stesso, che si era proclamato re alla maniera di Davide, ebbe 16 mogli. Una di esse rifiutò l'unione e venne da lui stesso decapitata nella piazza della città.

A causa del loro credo basato sull'egualitarismo, gli anabattisti furono considerati da tutte le autorità civili e religiose alla stregua di pericolosi ribelli e per questo fu scatenata contro loro una feroce repressione conclusasi nel massacro degli abitanti della città di Münster.

La rivolta di Münster durò poco più di un anno e mezzo, e terminò con pari violenza: la città era alla fame e circondata dall'esercito dei Lanzichenecchi quando, nel 1535, un cittadino aprì le porte all'esercito, che entrò massacrando quasi tutta la popolazione, inclusi coloro che si erano arresi.
I capi del movimento vennero presi, torturati per ottenere l'abiura e, constatata l'inutilità della cosa, giustiziati.
I loro corpi vennero appesi in 3 gabbie al campanile della chiesa di San Lamberto sotto gli occhi di tutti. Le gabbie sono ancora lì oggi, anche se le spoglie vennero rimosse circa 50 anni dopo.

La rivolta di Münster segnò un punto di non ritorno per il movimento, che non ebbe mai più la possibilità di assumere alcun tipo di potere politico: tutte le autorità di qualsiasi orientamento si impegnarono a reprimere l'anabattismo con grande violenza e con il dichiarato intento di cancellarlo dalla terra.
Il nome stesso di Anabattisti venne cancellato dalle cronache e i membri subirono persecuzioni e torture tanto dai Protestanti quanto dai Cattolici. Il movimento sopravvisse comunque e generò altre chiese, quali i Mennoniti e, da questi, successivamente gli Amish. 

Tutti gli aderenti ripudiarono i crimini, gli eccessi e le dottrine dell'esperienza di Münster, rifiutando ogni forma e occasione di rivoluzione violenta e sostenendo la netta distinzione tra Stato e chiesa-credenti.

 


L'evoluzione della chiesa anabattista

Dopo la tragedia di Münster, il movimento isolò la frangia violenta ed estremista. 

Il credo Anabattista non si fermò di fronte alle persecuzioni violente di cui venne fatto oggetto negli anni successivi, che furono caratterizzati dalla pressoché assoluta intolleranza al dialogo religioso da parte di tutte le diverse chiese d'Europa. 

Gli anni del XVII secolo, in particolare, furono tormentati da violenze, guerre e persecuzioni incrociate degli uni sugli altri. 

La predicazione continuò in modo sotterraneo, ad opera di pastori, spesso itineranti, che sceglievano una vita di pericoli e di stenti.


Attraverso la mediazione e riflessione di David Joris e dei Familisti di Hendrik Niclaes, il movimento giunse alla predicazione dell'ex sacerdote olandese Menno Simons (1496-1561), che compattò il movimento: 

  • La corrente principale prese  il nome da lui e divenne la chiesa Mennonita

I Mennoniti si propagarono nei Paesi Bassi, in Prussia, in Ucraina. Altri, come già gli Hutteriti e i Quaccheri, emigrarono negli Stati Uniti, in Pennsylvania, sulla scia del "santo esperimento" di William Penn.

Alla fine del XVII secolo, dai Mennoniti si staccarono gli Amish, ad opera di Jakob Amman

Oggi scomparsi in Europa, hanno comunità numerose in diversi stati degli USA.


In Inghilterra, l'Anabattismo influenzò tutti i movimenti congregazionalisti

Di essi fece parte il movimento Battista, fondato da John Smyth nel XVI secolo, da cui derivano le odierne chiese Battiste, diffuse soprattutto negli Stati Uniti. Si dibatte sul fatto che abbia o meno influenzato anche i Brownisti di Robert Browne.

 

Gli anabattisti in Italia

Anche in Italia sorsero nel Cinquecento, soprattutto nel Veneto, fiorenti comunità anabattiste (nel 1550 ebbe addirittura luogo, a Venezia, un Sinodo anabattista con sessanta delegati), ma ben presto, dopo la conclusione del Concilio di Trento furono cancellate dalla repressione della Santa Inquisizione

- In particolare in Veneto comunità che si ispiravano alle dottrine di Conrad Grebel, Simon Stumpf e Felix Manz, quindi ad una linea di anabattismo moderato, furono molto vive tra il 1549 ed il 1551.

- In Alto Adige l'anabattismo fu portato da Jakob Hutter, poi condannato a morte e arso sul rogo nel 1536 per ordine dell'arciduca d'Austria Ferdinando I che due anni dopo divenne imperatore (1558-1564). I seguaci di Hutter furono espulsi dall'Alto Adige e trovarono rifugio in Moravia, dove rimasero spezzettati in gruppetti poco appariscenti fino alla guerra dei Trent'anni (1618-1648).

A costoro deve essere aggiunto quel gruppo di antitrinitari italiani (Lelio e Fausto Socini, Giovanni Valentino Gentile, Giovanni Paolo Alciati della Motta, Giorgio Biandrata, Matteo Gribaldi Mofa, ecc.) i quali, a causa del loro radicalismo a sfondo razionalistico, furono avversati anche dalle grandi Chiese riformate, ed esuli dall'Italia e dalla Ginevra calvinista, furono spesso costretti a cercare rifugio in Polonia e in Moravia, fornendo un notevole apporto dottrinale all'anabattismo. 

Di nuovo perseguitati, gli anabattisti iniziarono una serie di migrazioni: dapprima in Transilvania, poi nell'Ucraina, allora polacca, poi in Russia, ed infine in Canada e negli Stati Uniti (Sud Dakota), come altri tedeschi di Russia dove tuttora vivono.

https://it.wikipedia.org/wiki/Anabattismo