IL CULTO CRISTIANO

IL CULTO CRISTIANO

Il culto cristiano di una chiesa evangelica si sviluppa con i credenti che, “riuniti nel Nome di Gesù”, s’incontrano spiritualmente con Dio per adorarLo in «spirito e verità», secondo l’insegnamento del Signore Gesù.

 

Il culto ha come scopo la crescita spirituale e morale del credente

 

L’incontro si sviluppa attraverso il canto, la preghiera, la testimonianza dell’opera di Dio nella propria vita e, soprattutto, la lettura e la meditazione della Parola di Dio, che costituisce il momento centrale intorno al quale ruota tutta la riunione.

 

Scopo della riunione è lodare Dio, ringraziarLo per l’opera Sua di salvezza e d’intervento quotidiano nella nostra vita, ma anche per essere nutriti dalla Sua Parola, la quale soltanto può saziare la sete e la fame spirituale di un cuore che cerca la Presenza di Dio e che può permettergli di crescere e di fortificarsi nelle vie del Signore, appropriandosi delle promesse in essa contenute.

 

Generalmente il culto inizia con qualche cantico per consentire allo spirito dei presenti di lasciare dietro di sé le ansie e le preoccupazioni della vita e per entrare nell’atmosfera della lode e dell’adorazione.

Segue, quindi, un tempo dedicato alla preghiera di lode, di intercessione e di supplicazione, poi c’è un momento dedicato alle testimonianze, attraverso le quali i credenti, nella libertà dello Spirito Santo e lasciandosi guidare dal Signore, dichiarano pubblicamente ciò che il Signore ha fatto e sta facendo per loro.

 

Ogni momento è sempre accompagnato dal canto che è sempre stato un ottimo strumento di lode  e di comunione col Signore.

 

Segue quello che è sicuramente il tempo più importante del culto, ovvero la lettura e la meditazione della Parola di Dio attraverso la quale il Signore può donare il Suo messaggio personale a ciascun cuore aperto a riceverlo e, per mezzo d’esso, edificarci, istruirci, correggerci, indirizzarci.

 

Un secondo momento di preghiera e di canto chiude il culto con il saluto reciproco espresso attraverso un bacio fraterno e la pace.

 

È importante sottolineare, però, che tutto questo non si svolge mediante la formale ripetizione di riti o gesti, ma piuttosto con la spontanea partecipazione dei singoli, sospinti dall'impulso della grazia e guidati dallo Spirito di Dio, in un’ordinata libertà di espressione individuale e collettiva.

 

A tal proposito, come scrive il fr. Gaetano Montante, nella celebrazione del culto tutto deve svolgersi con decoro e con ordine (1° Corinzi 14:33,40).

 

Il termine “decoro” vuol dire letteralmente di “buona forma”, dunque “gradevole”, mentre il termine “ordine” indica la successione dei momenti durante il culto.

 

La riverenza deve essere preminente quando la chiesa si riunisce per adorare Dio (Esodo 3:5).

 

È indubbiamente importante anche l’aspetto fisico ed esteriore (Romani 12:1 corpo; 1° Corinzi 6:19,20); l’abbigliamento (Giovanni 21:7,8; 1° Timoteo 2:9,10; 1° Pietro 3:3,4; 1° Corinzi 11:4,5); l’atteggiamento e la compostezza (Ecclesiaste 5:1,2; Isaia 1:12); la sacralità (Giovanni 2:13-17).

 

Molta attenzione bisogna porre sempre nell’evitare gli eccessi sia del culto formale che del culto spettacolo (Matteo 6:7)!