GENERARE FIGLI SPIRITUALI

GENERARE FIGLI SPIRITUALI

Riflessione tratta dal libro “OLTRE LA CORTINA” –

Un’esposizione dell’Epistola agli Ebrei - di Brian J. Bailey – pagg. 38 – 40

 

«E inoltre: Ecco me e i figli che Dio mi ha dati» (Ebrei 2:13b; cfr. lsaia 8:18).

 

Gesù enfatizzò questo concetto in Giovanni 17:12, dove fa riferimento a coloro che il Padre Gli aveva dato. Il Padre aveva dato a Suo Figlio un seme (cfr. lsaia 44:3; 53:10). Per grazia di Dio noi siamo il Suo seme e i Suoi figli.

Allo stesso modo, Dio vuole dare anche a noi un seme spirituale. Dio, il Padre, vuole darci molti figli e figlie spirituali.

  • Quando guardiamo all’inizio della creazione, la prima cosa che Dio disse ad Adamo fu: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra» (Genesi 1:28).

Quando portiamo molto frutto, il Padre viene glorificato (Giovanni 15:8).

  • Il concetto della moltiplicazione si ritrova di nuovo nella vita di Abraamo. Due delle grandi promesse che Dio fece ad Abraamo, furono: «lo ti colmerò di benedizioni e moltiplicherò la tua discendenza» (Genesi 22:17).

Quando Dio si compiace della nostra vita, non soltanto ci benedice, ma ci moltiplica anche con tanti tigli spirituali. Noi produciamo altri nostri simili. Riproduciamo nelle vite degli altri esattamente quello che siamo. 

 

Questo e il motivo per cui è cosi importante permettere a Dio di trattare con le "zizzanie" e con le aree nascoste delle nostre vite, perché non vengano riprodotte nella vita dei nostri figli e delle nostre figlie.

La nostra eredità è nei nostri figli e nelle nostre figlie spirituali. Sono loro che porteranno avanti la nostra visione ed il nostro messaggio.

 

Una delle più grandi benedizioni divine e di avere figli spirituali.

 

Paolo pone una domanda in 1° Tessalonicesi 2:19, e poi risponde alla sua propria domanda per sottolineare un punto importantissimo: «Qual è infatti la nostra speranza, o la nostra gioia, o la corona di cui siamo fieri?»

Sta dicendo: "Come ministro, qual è la mia speranza, la mia gioia e la mia corona?"

Poi risponde così a questa domanda: «Non siete forse voi, davanti al nostro Signore Gesù quand’egli verrà? Si, certo, voi siete il nostro vanto e la nostra gioia» (1° Tessalonicesi 2:19-20).

 

Qual è la gioia di un cristiano e qual è la gioia di un ministro nel giorno in cui comparirà davanti al Signore?

La nostra gioia sarà quella di presentare al Signore i figli e le figlie spirituali che abbiamo aiutato a portare alla maturità ed alla gloria.

 

ll desiderio di un padre è che i suoi figli non solo crescano forti e sani fisicamente, ma che diventino maturi spiritualmente ed in grado di affrontare le difficolta della vitaLasciate che vi ponga questa domanda: Qual è il desiderio di Dio? Il Suo desiderio è quello di avere figli e figlie maturi.

 

Perciò, la nostra gioia è di «presentare ogni uomo perfetto in Cristo Gesù» (Colossesi 1:28-29).

Questo è il motivo per cui non possiamo accontentarci di predicare alcuni dei consigli divini, o parte del consiglio di Dio.

Parlare soltanto della salvezza, del battesimo in acqua o del battesimo dello Spirito Santo farà sviluppare solo dei lattanti.

Queste sono le dottrine elementari di Cristo, e questo era il fondamento spirituale su cui si erano fermati i credenti ebrei (Ebrei 5:12; 6:3).

 

  • Dobbiamo portare alla maturità quelli che Dio ha affidati alla nostra cura. Un bambino deve diventare un adulto spirituale.

L’apostolo Giovanni descrive un giovane adulto come una persona forte, che vince il maligno e che ha la Parola di Dio dimorante profondamente nel suo cuore (1° Giovanni 2:14).

È imperativo portare i nostri figli al punto in cui hanno una vittoria personale su tutti i loro legami e su Satana. Poi, dobbiamo condurli oltre perché diventino a loro volta dei padri spirituali.

 

Il desiderio dei genitori, dopo che i loro figli sono cresciuti, è quello di avere dei nipotini. Spiritualmente, desideriamo che i nostri figli riescano ed abbiano i loro propri figli.

 

Come potremmo descrivere questa paternità spirituale?L’apostolo Giovanni descrive un padre come una persona che conosce intimamente Dio (1° Giovanni 2:13-14).

Perciò, la paternità é un livello di maturità molto elevato.

 

In conclusione, il nostro desiderio dovrebbe essere quello di portare i nostri figli appena convertiti alla conoscenza della salvezza dove potranno sapere che i loro peccati sono stati perdonati. Poi, dovremmo portarli alla vittoria personale su tutti i loro legami e su Satana, e infine guidarli oltre fino alla paternità spirituale

Tutto questo si può realizzare solo con un lavoro costante ai piedi del Signore, con una volontà ferma nel conseguire il risultato voluto dal Signore, perseverando nelle "doglie del parto" gridando al Signore con tutto lo spasimo del cuore:«Dammi dei figli, altrimenti muoio!» (Genesi 30:1).