L'unica porta
«Io sono la porta; se uno entra per Me, sarà salvato» (Giov. 10:9)
2.a Il recinto
Avvicinandosi al tabernacolo, la prima cosa che si vede è un recinto fatto di cortine di lino fino e bianco, una barriera alta due metri e mezzo (un cubito equivale circa a un mezzo metro).
Questo recinto ci parla della purezza e santità di Dio.
Ci dice: “Tu sei peccatore e non puoi entrare ed aver rapporti con un Dio santo e puro”.
Isaia scrisse: «Sono le vostre iniquità quelle che hanno posto una barriera fra voi e il vostro Dio; sono i vostri peccati quelli che han fatto sì che Egli nasconda la Sua faccia da voi, per non darvi più ascolto» (Is. 59:2).
Dio non può vedere il peccato, lo detesta.
2.b Fuori o dentro
Il recinto rende anche chiaro che ci sono solo due possibilità: una persona o è fuori o è dentro. |
È quindi necessario sapere dove ci si trova.
Quanto sarebbe triste pensare di essere dentro mentre in realtà si è fuori!
|
2.c L’entrata cercata dove non c’è
Tutti hanno anche cercato di porre rimedio a questo stato di cose.
|
Ci sono stati altri che non avevano tanta fiducia nel loro intelletto e hanno voluto
Molti hanno voluto oltrepassare il muro che li separava da Dio e dalla verità, rivolgendosi all’OCCULTISMO.
Il metodo più applicato per arrivare dall’altra parte è quello delle BUONE OPERE.
La conclusione è chiara: l’uomo non può varcare il muro fra Dio e sé
né con la sua sapienza,
né con la sua religione,
né con le sue furberie,
né con le sue buone opere.
|
Però, per arrivare alla salvezza devono seguire non il metodo da loro inventato e preferito, ma il metodo che Dio stesso ha stabilito.
Devono entrare per l’unica porta.
|
Il filo violaceo ci suggerisce l’azzurro del cielo
Il filo porporino e scarlatto ci ricordano che Egli è il Re del cielo e della terra che ha versato il Suo sangue per salvarci (Giov. 19:1-5; Apoc. 19-13)
“Sì”, dicono molti, “sono anch’io un cristiano.
Capisco che Cristo è l’unica porta e non voglio mica rivolgermi agl’idoli pagani! So pure che ho bisogno di salvezza. Ma sai, mi sembra troppo facile entrarci, come se niente fosse.
Son sicuro che ci vuole qualcosa di più!
|
Senz’altro, per essere salvato, devo prima PREGARE molto”.
Nondimeno, pregare FUORI la porta non ha senso.
Bisogna prima entrare, ubbidire all’invito di Dio, per avere comunione con Lui, e poi si può pregare.
|
Altri dicono: “Non può essere così facile! Bisogna prima ANDARE IN CHIESA regolarmente, e poi, chissà”.
Ancora altri dicono: “Sono troppo peccatore, devo prima MIGLIORARMI un po’ per poter entrare”.
Poi ci sono quelli che dicono: “Devo prima SENTIRE qualcosa”. Desiderano un’esperienza speciale, una spinta divina.
Forse devi riconoscere anche tu che ti trovi in mezzo a quella folla di persone brave e religiose che sono tuttora PERDUTE!
|
È l’orgoglio dell’uomo che gli suggerisce di poter contribuire alla sua salvezza per mezzo di preghiere, sforzi religiosi, miglioramenti e attese.
Ecco perché, in un certo senso, questa porta, pur essendo larga ben dieci metri, è stretta!
|
Può darsi che senta qualcosa. Può anche darsi che non senta niente. Non importa. Ha ubbidito all’invito di Dio e si è sottomesso a Gesù in piena fede. Perciò è salvo.
|
Sì, vede ancora il recinto, che è bianco e puro come prima; ma non lo spaventa più.
|
Per lui, la santità di Dio non è più un muro che lo separa dall’Onnipotente; anzi, questa santità gli garantisce adesso che è al sicuro e che Dio gli rimarrà sempre fedele; gli assicura che ha lasciato una volta per sempre il regno delle tenebre e che il diavolo non ha più alcun diritto su di lui.
Si sente rigenerato; infatti, è NATO DI NUOVO!
|