BISOGNO DI COSTANZA

BISOGNO DI COSTANZA

«Infatti avete bisogno di costanza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate quello che vi è stato promesso» (Ebrei 10:36)

 

Una definizione di costanza è: Il restare immutato di un elemento in un processo che varia; perseveranza, fermezza, inalterabilità, invariabilità, continuità di una caratteristica,

 

Dal latino: [constare] essere stabile, composto da [con] insieme e [stare] stare, cioè: stare con.

 

Quello che ci dice è che non si tratta tanto di una disciplina ferrea o di un'integerrima forza di volontà, ma della capacità di stare con il nostro obiettivo, di viverci insieme.

 

Più che volontà è relazione.

 

Così si potrà parlare di un rapporto costante - fra due innamorati, fra due amici di penna, con il dolore di una caviglia malmessa -, si potrà studiare con costanza una materia che influisce sulla nostra vita quotidiana, si potrà vivere nella costanza dei propri principi.

 

In un mondo dove impera  “l’usa e getta”, dove le mode, pur dilaganti, non durano che pochi mesi, nel quale vige il diritto di recesso, dove tutto si può cambiare e riportare indietro se non soddisfa appieno … il credente non può e non deve commettere l’errore di applicare questi principi alla propria vita cristiana!

 

 

LA COSTANZA È NECESSARIA!

(Ebrei 3:12-14; 6:4-8; 12:25-29; Marco 13:13)

 

 

IMMAGINI BIBLICHE FAMILIARI

Spesso, nella Bibbia, le cose spirituali sono raffigurate con immagini a noi familiari. Nella Bibbia, la vita  cristiana, iniziata con la nuova nascita per la fede in Gesù, è paragonata a molte cose, tra le quali:

 

  • Una corsa (2° Timoteo 4:7,8;  1° Corinzi 9: 24)
  • Un campo (1° Corinzi 3: 9; Isaia 5:7)
  • Una casa (1° Cor. 3:9; 1° Cor. 3:16,17)

 

Ora …

-  L’immagine di una corsa contiene in sé l’idea che venga conclusa e si tagli un traguardo

-  L’immagine di un campo contiene in sé l’idea che venga coltivato e che dia un buon raccolto

-  L’immagine di una casa contiene in sé l’idea che sia terminata e dia riparo a chi l’ha costruita.

 

 

PER POTER TERMINARE … OCCORRE COMINCIARE!

Potrà sembrare banale ma …

 

  • per finire una corsa, occorre iniziarla!
  • Per ottenere un raccolto, occorre possedere un campo da arare e seminare!
  • Per terminare una costruzione, occorre averne gettato le fondamenta!

 

Tutto questo per dire qualcosa che potrebbe apparire scontato... ma che, troppo spesso, è trascurata: per avere “successo” nella vita spirituale". occorre avere una vita spirituale!

 

La Parola di Dio è chiara a questo proposito: l’uomo, senza Cristo, è privo di vita spirituale!

 

La colpa non è di Dio; i nostri progenitori avevano ricevuto vita fisica e spirituale (Genesi 2:7,16-17). Poi il peccato e la morte (fisica e spirituale), a causa della disubbidienza, entrarono nel mondo e sono passati su tutti gli uomini (Romani 5:12).

 

Poiché il peccato attira la condanna divina e conduce alla morte eterna, Dio, nel Suo grande amore, ha concesso all’uomo l’opportunità di evitare il disastro di un’eterna esistenza trascorsa lontano da Lui, nella sofferenza, provvedendo la Via d’uscita: il Suo Figliolo.

 

Morendo sulla croce, infatti, Cristo Gesù ha subito la condanna che spettava a tutti noi e può salvare quanti si affidano a Lui (Giovanni 3:16-18; 1° Giovanni 5:11,12; Ebrei 5:9-10).

 

Gesù rivela qual è lo stato spirituale dell'uomo che non ha ancora realizzato la salvezza: morte! (Giovanni 5:24,25).

 

Mediante la predicazione dell’Evangelo, affidata alla Chiesa, lo Spirito Santo vuole condurre a ravvedimento i peccatori avvertendoli del bisogno che hanno della Grazia di Dio (Marco 16:15,16; Atti 17:30,31).

 

Solo chi risponde alla chiamata di Dio, confessa i propri peccati ed accetta la salvezza in Cristo, riceve nuova vita.

 

Si dice, allora, che il peccatore nasce di nuovo, sperimenta, cioè, una vera e propria resurrezione spirituale la quale determina un cambiamento meraviglioso paragonabile ad una metamorfosi! (Efesini 2:1-6; 2 Corinzi 5:17)

 

Cosa. pensereste di un rematore che si sforza di allontanarsi in barca dalla riva. .. senza aver “mollato gli ormeggi"?

 

Pensereste che è un folle!

Come si può pretendere di fare anche un solo centimetro nella direzione desiderata senza aver provveduto a questa indispensabile operazione!

 

Eppure tanti, in questo mondo, si sforzano di essere graditi al Signore, Suoi buoni ed affidabili figliuoli, senza essere mai nati nella famiglia di Dio, senza aver mai risposto alla Sua chiamata a salvezza, senza mai essersi decisi a confessarGli i propri peccati o il desiderio di appartenerGli!

 

Dio non è disposto ad instaurare nessun tipo di rapporto indiretto con le anime; Egli richiede all’uomo una comunione consapevole e volontaria (Giovanni 4:23,24; Geremia 33:3; Isaia 55:3).

 

Quanti in questo mondo, (alcuni perfino cordialmente uniti al popolo di Dio), con grande entusiasmo camminano verso il Cielo, … ma non fanno informato il Padrone del Cielo di questa loro intenzione! (Luca 23:42-43).

 

Questo non è lo stesso che

 

  • “Pretendere di tagliare un traguardo senza essere mai partiti”?
  • “Sforzarsi di realizzare un raccolto senza aver mai avuto un campo in cui seminare”?
  • “Impegnarsi a completare una casa della quale non sono state mai gettate le fondamenta”?

 

In altre parole: “Non è agire dimenticando completamente quanto Gesù dichiara in Giovanni 3:3-5?"

 

 

Riflettendo sull’ingenua e pericolosa condotta di coloro che si accontentano di camminare con il popolo di Dio senza appartenere a Dio, come non pensare alla “disavventura” di quei maldestri sacerdoti israeliti che, rientrando a Gerusalemme dopo la lunga cattività babilonese, rimasero amaramente delusi, non potendo provare la loro legittima appartenenza la popolo di Dio? (Esdra 2:1, 61, 62).

 

E che dire della tragica e illusoria marcia notturna di Recab e Baana, convinti di essere approvati da Davide alla fine del tragitto? (2° Sam. 4:7-12)

 

E di quel tale, scoperto senza l’abito di nozze? (Matteo 22:11-12)

 

L’anima nostra è troppo preziosa per poterci accontentare di decisioni approssimative o basate sul sentito dire!

In fatto di scelte che riguardano il nostro futuro eterno, occorre agire in modo chiaro e consapevole; la cosa più saggia da fare, in questo caso, è sicuramente quella proposta dalla parola di Dio! (Ebrei 3:7,8; Matteo 5:25; 7:13; Luca 13:23-28).

 

A questo punto, domandiamoci tutti e seriamente: “Ho fatto la mia scelta consapevole? Ho accettato Gesù come mio Personale Salvatore e Signore? Oppure sto camminando per nulla e verso il nulla?”

 

Se possiamo rispondere un sincero “SÌ”, andiamo avanti nella nostra esperienza cristiana … diversamente fermiamoci e chiediamo a Dio di entrare nel nostro cuore; possiamo farlo anche adesso, proprio ora!!!!!

 

 

ESERCITARE COSTANZA PER:

 

 

  • Vincere (2° Cor. 27:6; Luca 21:19; 2° Tim. 2:12; Ebrei 12:1)

 

  • Essere servi (2° Cor. 6:4)

 

  •  Superare la prova (1° Tess. 1:3; 2° Tess. 1:4)

 

  • Essere uomini e donne di Dio (1° Tim. 6:11)

 

  • Compiere l’Opera di Dio (Giacomo 1:4)

 

  • Testimoniare (Daniele 6:16)

 

  • Ricevere in preghiera (Luca 11:9)
 

Segue la registrazione audio dello studio



Check this out on Chirbit