DAL "RISVEGLIO PENTECOSTALE" - ANNO 1953 - N° 9
Nell’autunno del 1900 fu inaugurata una Scuola Biblica a Topeka (Kansas).
Quaranta studenti si riunirono col solo scopo di studiare la Parola di Dio e nessun libro di testo era usato all’infuori della Bibbia.
Tra i vari soggetti biblici che erano oggetto di studio e meditazione, c’era quello del Battesimo nello Spirito Santo.
Gli studenti ebbero il tempo necessario per una esauriente ricerca nelle Scritture e, quando furono interrogati sull’evidenza biblica del battesimo dello Spirito, risposero: «Parlare in altre lingue come lo Spirito da d’esprimersi».
Una stanza di questa Scuola Biblica era dedicata al Signore come "Torre di preghiera". Gli studenti frequentavano questa stanza per tre ore di orazione e spesso tutta la notte era spesa nella "Torre di preghiera" Giorno e notte intercessioni incessanti salivano al Trono di Dio. |
Il ministero dell’evangelismo non era certo trascurato e riunioni di culto si tenevano ogni sera nella città di Topeka.
Lasciamo che una delle studentesse A. N. Ozman La Berge, che fu la prima a ricevere il battesimo dello Spirito Santo nell’Istituto, ci narri quanto avvenne.
TESTIMONIANZA DI AGNES OZMAN |
Avevo studiato la Parola di Dio già da parecchi anni ed avevo frequentato la Scuola Biblica di T. C. Horton a St. Paul (New York) ed anche quella del dott. A. B. Simpson a Nuova York, quando nell’ottobre del 1900, entrai in questo Istituto a Topeka che era conosciuto come il “Collegio Betel”.
Durante il giorno studiavamo la Bibbia ed alla sera eravamo molto occupati nell’opera di evangelizzazione della città, pur tuttavia molto tempo era speso in preghiera ogni giorno a qualsiasi ora.
Come alcuni altri, io credevo di aver ricevuto il battesimo nello Spirito Santo quando mi ero consacrata al Signore, ma quando realizzai che lo Spirito doveva essere sparso su me con maggiore pienezza, il mio cuore cominciò ad ardere di desiderio.
Spesso desideravo più la pienezza dello Spirito Santo che la mia porzione del cibo materiale.
Fummo esortati ad onorare il sangue di Gesù e a farlo operare liberamente nei nostri cuori, e questo ci recò una grande pace e vittoria.
L’ultima notte dell’anno avemmo un servizio di culto benedetto, pregavamo che la divina benedizione restasse su noi durante il nuovo anno.
Il primo giorno del 1901 la presenza del Signore fu con noi in modo rimarchevole; i nostri cuori furono incoraggiati a cercarLo per benedizioni maggiori.
Uno spirito di preghiera era su noi quella sera, erano quasi le 23 del 1 Gennaio quando mi venne l’ispirazione di chiedere l’imposizione delle mani affinché avessi potuto ricevere il dono dello Spirito Santo.
Come ciò fu fatto, lo Spirito di Dio cadde su di me e cominciai a parlare in lingue ed a glorificare Iddio. Parlai in molte lingue differenti ed era come se fiumi d’acqua viva uscivano dal mio essere.
Da allora molti hanno compreso le lingue che ho parlato.
Intanto i cuori deli altri studenti si erano accesi d’ardore nella ricerca dello Spirito Santo e continuarono a dimorare davanti al Signore.
Il 3 Gennaio alcuni studenti andarono alle riunioni di culto e gli altri si riunirono in preghiera nell’Istituto e Iddio rispose alle loro richieste, spandendo il Suo Spirito e, uno dopo l’altro, cominciarono a parlare in lingue e ad alcuni di loro fu anche dato il dono dell’interpretazione.
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L. Thistlewaite, moglie di Charles Parham, scrive della sua visitazione celeste:
TESTIMONIANZA DI L. THISTLEWAITE |
Un solaio era stato preparato per l’adorazione al Signore, noi spendevamo ogni momento libero in preghiera silenziosa o ad alta voce, cantando, oppure solo aspettando le Sua grazie divine.
La presenza del Signore era così reale che ognuno esaminava il suo cuore.
Per mezzo dello Spirito ricevetti questo messaggio: «Loda il Signore per il battesimo che ti ha donato».
Una grande gioia inondò l’anima mia e cominciai a dire: «Io Ti lodo», ed un grande giubilo iniziò nel mio cuore (Salmo 126:2).
Cercai di lodare il Signore nella mia lingua ma non potei, così lasciai che la lode uscisse dalle mie labbra come voleva, nella nuova lingua che mi era stata data. Le cataratte della gloria erano spalancate. Lo Spirito Santo era venuto su me, si, proprio su me, per parlare non di Se stesso, ma per magnificare Cristo, ed oh, quale Cristo immensamente glorioso mi rivelò.
Intorno a me udii una grande letizia mentre altri parlavano in lingue e lodavano Iddio.
Alcuni videro su noi delle lingue di fuoco quando ricevemmo l’evidenza dello Spirito.
Nelle riunioni di culto nessuno poteva resistere ai messaggi pronunciati, alcuni comprendevano le lingue che si parlavano ed erano convinti, mentre per altri si compiva la profezia: «Parlerò a questo popolo per mezzo di gente d’altra lingua e per mezzo di labbra straniere e neppur così ascolteranno, dice il Signore» (1°Cor. 14:21; Isaia 28:11,12).
Ben presto la notizia che il giorno della Pentecoste si era ripetuto si sparse ed un articolo apparve nel quotidiano di Topeka, mettendo in ridicolo il parlare in lingue.
Gli altri quotidiani, come seppero la notizia, inviarono i loro cronisti. Degli articoli apparvero sui giornali di Kansas City e St. Luis. Questi annunciarono l’accaduto ed alcuni vennero a vedere ciò che il Signore operava.
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A. La Gerge scrive:
TESTIMONIANZA DI A. LA GERGE |
Dopo alcune settimane benedette nella scuola, sentimmo su di noi il peso per le altre città.
Dal principio proclamavamo l’importanza di una vita pura, santa, vittoriosa e ripiena di potenza divina; onoravamo il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo; credevamo tutti i detti ed i comandamenti del Signor Gesù Cristo e cioè: ravvedimento, remissione dei peccati, una vita santificata, la consacrazione a Dio e vittoria sul peccato per mezzo della potenza del Cristo vivente nell’animo del fedele.
Dopo qualche tempo l’opera della scuola sembrò essere evasa e studenti ed insegnanti entrarono nell’opera evangelistica e missionaria.
Alcuni andarono nel Sud degli Stati Uniti, portando la luce della Pentecoste, nel Missouri ed in altri stati.
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Traduzione di F. TOPPI
Questo articolo del fratello F. TOPPI è un'ottima sintesi di alcuni capitoli del libro "The life of Charles Parham", del quale sono riportati i capp. 7 e 8 , rispettivamente, negli altri due contributi che si ritrovano in questa stessa pagina del sito con i titoli "L'Ultima Pioggia" e "La Meravigliosa Storia dell'Ultima Pioggia" |