TROPPO OCCUPATO!

TROPPO OCCUPATO!

Con la faccia stravolta dal dolore, un padre raccontò al pastore: «Abbiamo perduto la nostra prima figlia».

Il pastore espresse il suo rincrescimento e aggiunse: «Mi dispiace di non aver appreso prima della sua morte».

 

Il padre allora si affrettò a correggere la falsa impressione che involontariamente le sue parole avevano creata: «O no, non è morta fisicamente! Ma moralmente e spiritualmente si è perduta. E questo è avvenuto per colpa mia».

«Che avete fatto?»

A questa domanda il pastore ebbe dal padre una risposta breve, ma piena di significato.

 

«Sono stato sempre troppo occupato …».

 

 

Il dolore ci colpisce quando la morte bussa alla porta della nostra casa e porta via uno dei nostri figli.

Ma cosa facciamo per loro quando il peccato bussa alla porta del loro cuore per portarseli verso una perdizione eterna?

Troppo spesso ci rendiamo conto di questa tragedia soltanto quando la morte li porta via all’improvviso.
Essi sono veramente perduti per tutta l’eternità e questa è una doppia tragedia.

 

Se siamo troppo occupati e pensiamo di non aver tempo per leggere la Bibbia con i nostri bambini, pregare con loro, andare ai culti con loro, trascorrere del tempo assieme a loro,allora dobbiamo riconsiderare le nostre responsabilità familiari e pensare che un giorno potrebbe essere troppo tardi per provvedimenti e porteremo inesorabilmente nell’eternità la nostra colpa.

 

Risveglio Pentecostale – Anno 1959 – N° 11-12

 

 

CONSIDERAZIONI

 

Essere impegnati in attività lecite e produttive a tal punto da non aver il tempo di occuparci della salute spirituale della propria famiglia, potrà, forse, procurarci una bella lapide sulla nostra fossa con su scritto: "Padre/Madre esemplare e lavoratore/rice infaticabile; fece tutto quello che era in suo potere per il benessere dei suoi cari", ma ci farà ritrovare nell'aldilà con il dito di Dio puntato contro di noi per accusarci: "Perché i tuoi figli non sono salvati e sono all'inferno?"

Se noi, in vita, ci saremmo preoccupati della loro salute spirituale facendo quanto era in nostro potere per la loro salvezza, togliendo anche al tempo di altri impegni quello dedicato a loro per accostarli al Signore, potremmo dispiacerci col Signore per la loro sorte eterna, ma non ne saremo responsabili.

Ma se ci saremmo preoccupati solo del loro benessere materiale, senza affaticarci per quello spirituale, non ne riceveremo un premio, ma una terribile condanna per non aver adempito il nostro primo compito davanti a Dio verso i nostri figli.

 

Che Dio ci aiuti ad avere la giusta visione delle nostre reali responsabilità