PREGHIERA DEL GIUSTO NELLA PERSECUZIONE

PREGHIERA DEL GIUSTO NELLA PERSECUZIONE

INTRODUZIONE:

 

Il salmo sette fu composto da Davide e descrive il periodo in cui egli era fuggiasco al tempo di Saul.

 

Fu una circostanza molto difficile per lui, in quanto era assolutamente vulnerabile davanti alla furia dei suoi avversari che lo perseguitavano.

 

Appare evidente già dall’intestazione al salmo che Davide lo abbia composto in quel periodo, in quanto fa particolare riferimento alle malevoli accuse dei suoi nemici, in particolare di un certo Cus il Beniaminita: (Lamento che Davide cantò al Signore a proposito di Cus il Beniaminita).

 

Questo Cus molto probabilmente era un parente di Saul, acerrimo nemico di Davide, il quale insieme ad altri aveva istigato Saul contro Davide, accusandolo di tradimento e di cospirazione; esasperando così la collera del re contro Davide, il quale fu costretto a fuggire e a nascondersi nelle spelonche per non essere ucciso. (1ºSamuele 22:8; 24:9-13; 26:19).

 

 

1) PREGHIERA DI DAVIDE PER OTTENERE L’INTERVENTO DIVINO (vv. 1-2)

 

Davide inizia questo salmo pregando il Signore con piena fiducia e chiedendone l'aiuto affinché lo protegga e lo liberi dai suoi nemici, che perseguitavano l’anima sua senza motivo.

 

È così violenta la loro avversione, che Davide li paragona ad una belva feroce; infatti, come un leone si avventa sulla preda per divorarla, così i nemici di Davide con ferocia cercavano di annientare la sua vita: «O Signore, Dio mio, in Te confido; salvami da chi mi perseguita, liberami, affinché il nemico, come un leone, non sbrani l’anima mia lacerandola, senza che alcuni mi liberi» (Salmo 7:1-2).

 

Davide confida in Dio e si affida a Lui, conoscendone la potenza liberatrice ed essendo convinto che solo Lui con il suo braccio potente è in grado di aiutarlo e liberarlo dai suoi nemici.

 

Il Signore, infatti, non abbandona chi si rifugia in Lui, gloria al Suo santo nome! Egli è un baluardo di salvezza per coloro che sperano in Lui.

 

L’insegnamento di questi primi due versi di questo salmo di Davide è molto attuale poiché vale anche per noi. Pensiamo, infatti, alle tante volte che chiediamo aiuto a Dio contro le tentazioni, e cosa sono le tentazioni se non persecuzioni del maligno?

Davide parla di empi e chi è il padre dell'empietà se non satana?

 

L’apostolo Pietro dice: «Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare» (1ª Pietro 5:8)

 

L’opera del nemico delle anime nostre è quella di divorarci, di distruggerci, di allontanarci dal nostro Dio. Egli per farci del male e per arrivare al suo scopo, si serve di tutto e di tutti, perfino delle persone più care a noi.

 

Cari nella grazia, siamo forse stati anche noi come Davide accusati falsamente? Stiamo soffrendo il dolore dell’opposizione a causa della nostra fedeltà a Cristo? (cfr. Matteo 5:11). Il diavolo, l’avversario, cerca di lacerare l’anima nostra con le sue tentazioni?

 

Come Davide è probabile che anche noi siamo totalmente senza forze per fare alcunché, Allora fratelli siamo sobri, vegliamo, combattiamo la persecuzione di satana così come Davide combatteva le persecuzioni degli empi che volevano la sua fine.

Come Davide, anche noi confidiamo in Dio, ricorriamo a Lui, rifugiamoci all’ombra delle Sue ali, perché Dio e solo Lui è potente a liberarci da ogni male e a darci completa vittoria in Cristo Gesù.

 

«Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte, affinché per mezzo mio il messaggio fosse proclamato e lo ascoltassero tutti i pagani; e sono stato liberato dalle fauci del leone» (2aTimoteo 4:17)  

«Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di Colui che ci ha amati» (Romani 8:37)

 

 

2) DAVIDE DICHIARA LA SUA INNOCENZA (vv. 3-5)

 

In questi versi Davide proclama la sua innocenza, contro le accuse e le calunnie con cui i suoi nemici avevano infangato la sua reputazione e lo avevano messo in cattiva luce davanti al re Saul.

 

Egli non aveva tramato il male, non aveva reso male per bene con chi viveva in pace con lui, come sostenevano i suoi calunniatori; in Davide non c’era perversità, egli era stato sempre leale, giusto, fedele e sincero con Saul.

 

Infatti Davide, convinto della sua innocenza, si sottopone al giudizio di Dio. È disposto a subire il giudizio dell’Eterno, ad essere dato nelle mani dei suoi nemici, ad essere calpestato, perseguitato, e la sua gloria gettata nella polvere  semmai sarà trovato colpevole, davanti a Dio, di fronte alle accuse dei suoi nemici.

«O Signore, Dio mio, se ho fatto così: se c'è perversità nelle mie mani, se ho reso male per bene a chi viveva in pace con me (io che ho lasciato andar libero colui che mi era nemico senza ragione) il mio nemico perseguiti pure la mia anima e la raggiunga, calpesti al suolo la mia vita e getti pure la mia gloria nella polvere» (Salmo 7:3-4).

 

È significativo il fatto che Davide sottolinei di aver lasciato andare libero chi gli era nemico; infatti questa era una ottima prova della sua innocenza.

 

Egli, pur avendo avuto più volte l’occasione di uccidere Saul e di vendicarsi, gli aveva risparmiato la vita dimostrando di non aver mai tramato il male contro il suo re. (1º Samuele 24:9-13).

 

Questo ci insegna, fratelli, che se veniamo calunniati, infangati ingiustamente, se subiamo del torto senza motivo, non dobbiamo vendicarci alla prima occasione, non dobbiamo nutrire sentimenti di odio, di rancore nei confronti di chi ci fa del male, ma dobbiamo rimetterci al giudizio di Dio, il quale è giusto Giudice, e saprà farci giustizia: «Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: “A Me la vendetta; Io darò la retribuzione”, dice il Signore» (Romani 12:19). 

 

Inoltre questi versi ci insegnano a confidare nel nostro Salvatore in ogni circostanza, perché Egli è sempre pronto ad aiutarci e a sostenerci nelle nostre difficoltà; noi che siamo i Suoi figli, siamo da Lui difesi e custoditi nel palmo delle sue mani: «Ecco, io ti ho scolpita sulle palme delle Mie mani; le tue mura Mi stanno sempre davanti agli occhi» (Isaia 49:16; Giov. 10:27-29) 

«Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà» (Salmo 46:1).

 

 

3) DAVIDE INVOCA IL GIUDIZIO DI DIO SUI SUOI NEMICI

 

Davide ha posto la sua difesa nelle mani di Dio e Lo chiama ad essere Giudice nelle sue controversie; egli si affida totalmente alla Giustizia Divina.

Non si affanna ad affrontare di persona la persecuzione, ma lascia che sia Dio ad occuparsi degli empi. Infatti Davide chiede a Dio di giudicare, di condannare e di manifestare la Sua ira contro i suoi nemici, in quanto lo hanno accusato ingiustamente: «Ergiti, Signore, nell’ira Tua, innalzati contro il furore dei miei nemici, destati in mio favore…fa che cessi la malvagità degli empi, ma sostieni il giusto; poiché sei il Dio giusto che conosce i cuori e i reni» (vv. 6-9).

 

Ne4i versi successivi, poi, Davide, sicuro dell’intervento di Dio, sottolinea quali saranno le conseguenze che subiranno gli empi che non si convertiranno al Signore, ma persevereranno nella loro empietà: «Se il malvagio non si converte, Egli affila la Sua spada; Egli ha teso l' arco Suo e lo tiene pronto;  dispone contro di lui strumenti di morte; le Sue frecce le rende infocate» (vv. 12-13.)

 

Davide ha la consapevolezza che quanti hanno scavato la fossa per lui vi cadranno dentro. Coloro che seminano malizia la raccoglieranno sulla loro testa: «Ecco, il malvagio è in doglie per produrre iniquità. Egli ha concepito malizia e partorisce menzogna. Ha scavato una fossa e l' ha fatta profonda, ma è caduto nella fossa che ha preparata. La sua malizia gli ripiomberà sul capo, la sua violenza gli ricadrà sulla testa» (vv. 14-16).

 

Come possiamo nutrire la certezza che alla fine tutte le circostanze si volgeranno in bene?

 

Perché il Signore è giusto e non permetterà che il male prevalga nel tempo.

 

Infine Davide conclude questo salmo lodando Dio, l’Altissimo per la Sua giustizia: «Io loderò il Signore per la Sua giustizia, e salmeggerò al Nome del Signore, l’Altissimo» (v. 17).

 

Certo, egli non ha ancora realizzato la liberazione, ma ha imparato a lodare e a ringraziare anticipatamente il Signore nella prospettiva che essa certamente avverrà.

 

Per questo, con Davide dichiariamo la nostra fede, anche prima che un cambiamento evidente si manifesti nella situazione che stiamo vivendo.

 

Perseveriamo nella preghiera e nella fiducia, durante i periodi in cui siamo sopraffatti da false accuse e da una desolante solitudine. Forse le circostanze non muteranno, ma in ogni caso la preghiera stabilizzerà il nostro spirito.

 

Ricordiamo che disponiamo di un motivo prezioso per avere fiducia; sappiamo, infatti, che Dio è giusto e alla fine la Sua giustizia e la Sua imparzialità abbonderanno anche verso di noi.

 

Quindi, come Davide, adoriamo il Signore prima ancora di vedere le circostanze cambiare. Nonostante le nostre necessità presenti, siamo fiduciosi in Dio e consapevoli che nonostante le circostanze attuali possano essere avverse, un futuro meraviglioso ci attende…in Cristo Gesù.

 

DIO CI BENEDICA