L'ORTODOSSIA LUTERANA

Per ortodossia s’intende la retta dottrina conservata nella sua genuinità e integrità così com’è stata proclamata dal suo fondatore.

Subito dopo la rottura con la Chiesa Cattolica nel XVI secolo, nacque il problema di risolvere una serie di controversie teologiche intorno ai punti principali del pensiero di Lutero e, quindi, la ricerca dell'ortodossia, che si consolidò attorno alla Confessione di Augusta un documento elaborato da F. Melantone nel 1530 in occasione della Dieta (o Assemblea) di Augusta in cui i luterani riassunsero le proprie posizioni di fronte agli antagonisti teologi cattolici.

La confessione era formata da due parti:

  • La prima (in 26 articoli) tendeva a dimostrare che il luteranesimo voleva essere una correzione alle deviazioni del cattolicesimo per riportarlo alle sue fonti originarie;
  • La seconda (7 articoli) rifiutava la doppia natura dei sacramenti, il matrimonio dei preti, la messa, la confessione, la comunione, i voti claustrali e considerava il potere dei vescovi come abuso.

Un'analoga opera di codificazione dottrinale si sviluppò nell'ambito delle Chiese riformate, nel medesimo periodo, soprattutto per la necessità di delimitare la teologia calvinista rispetto all'arminianesimo.

Il periodo della vecchia ortodossia protestante va dal 1580 fino al sorgere della teologia dell'illuminismo e del pietismo intorno al 1730. Come causa concreta della vecchia ortodossia protestante vengono considerati due scritti teologici di Martin Chemnitz, studente di Lutero: Examen concilii Tridentini e Loci theologi

In queste due opere Chemnitz si occupa sistematicamente delle controversie tra la confessione luterana, quella cattolica e quella riformata (calvinista). Con ciò si apre una nuova era del pensiero teologico, della ricerca e dell'insegnamento.

L’ortodossia luterana, una parte della vecchia ortodossia protestante, fu una corrente di pensiero del 17° secolo, che emerse sia nella tradizione luterana che in quella riformata (calvinista).

Mentre i riformatori Martin Lutero e Filippo Melantone si erano allontanati criticamente dalla scolastica, la teologia del Medioevo, i loro successori presso le università (soprattutto a Wittenberg e a Jena) la ripresero e la utilizzarono come “materiale scolastico” del dogma protestante.

Durante l'era della vecchia ortodossia protestante le dottrine più importanti della teologia dogmatica furano la cristologia, la dottrina della persona di Gesù Cristo come stabilito nel Nuovo Testamento e come venne sviluppata nelle chiese cristiane e la dottrina della giustificazione.

Questa ricerca puntigliosa della definizione della dottrina rese il protestantesimo dogmatico e formale determinando, per reazione, durante la seconda metà del Seicento, la nascita del "Pietismo".