LA PRESENZA DI DIO NELLA VITA

LA PRESENZA DI DIO NELLA VITA

Pace del Signore a tutti!

 

Mi chiamo Patrizia, ho 37 anni, sono sposata e ho due figli di 10 e 5 anni. L’annuncio dell’Evangelo è arrivato nella mia vita dopo la conversione di mio fratello minore.

 

Quando ho ascoltato per la prima volta l'evangelo ero confusa dal fatto che i fratelli pregassero ad alta voce tutti contemporaneamente, poi  il Signore ha aperto le mie orecchie all'ascolto della Sua Parola, la quale ha immediatamente raggiunto la parte più profonda del mio cuore; infatti non riuscivo a smettere di piangere commossa dal fatto che, nonostante la mia lontananza dal Suo amore, il Signore nostro DIO non aveva mai smesso di amarmi e di pensare proprio a me.

 

Subito il mio cuore, reso freddo dal vuoto che mi circondava, si è riempito di calore e tuttora, quando ascolto l'Evangelo, mi sento abbracciata con dolcezza proprio come si fa con i bambini piccolini.

 

Lodo e ringrazio Dio e Lui solo santo.

 

Per 10 anni ho frequentato la chiesa cattolica di Ercolano seguendo il cammino catecumenale e fin d’adolescente ho sempre avuto il desiderio di cercare il Signore Gesù; ora frequento la chiesa evangelica da circa 7 mesi.

 

L'esperienza più tangibile con il Signore l'ho fatta nel mese di febbraio durante il ricovero urgente di mio figlio Giuseppe per un’occlusione intestinale; da subito ci siamo accorti che la situazione era molto critica, tuttavia, durante la permanenza in ospedale, tutti i fratelli della comunità di San Giorgio a Cremano che avevo cominciato a frequentare, della comunità di San Sebastiano al Vesuvio e di Piacenza (che attualmente frequenta mio fratello) pregavano per noi.

Grazie a queste preghiere ho iniziato a sentire la vicinanza del Signore e, nonostante le incertezze, le paure che avevo perché mio figlio non migliorava, non mi sono mai sentita una mamma disperata.

 

Immediatamente dopo il ricovero, i medici in ospedale mi avevano detto molto chiaramente che mio figlio, data la gravità dell’occlusione intestinale, avrebbe lottato per tre giorni tra la vita e la morte, ma al secondo giorno mio fratello in carne, Ciro (convertito all’Evangelo) mi telefonò per dirmi che, durante una preghiera in cui aveva discusso con il Signore, Dio gli aveva rivelato che Giuseppe sarebbe stato bene e che ciò che stava accadendo era per la Sua Gloria, quindi mi consigliò di inginocchiarmi e pregare.

 

Intanto le parole che il Signore mi aveva detto tramite mio fratello continuavano a lavorare nella mia mente, ma a me sembrava impossibile che l’Eterno Iddio potesse stabilire un tale contatto intimo con un Suo figliuolo e parlargli in modo così personale, … però non dubitavo affatto della sincerità di mio fratello.

Allora lo richiamai per chiedergli spiegazioni e perché mi chiarisse come fosse possibile un tale rapporto con Dio ed egli mi spiegò che, durante la preghiera, il Signore gli aveva messo tanta pace nel cuore, nonostante la difficoltà del momento, e la certezza della guarigione del bambino.

 

Il giorno dopo mio figlio uscì fuori pericolo e col passare del tempo è stato sempre meglio.

 

Quando rientrammo a casa, i giorni passavano senza che arrivasse la risposta della biopsia che avrebbe dato una diagnosi clinica certa a mio figlio e questa incertezza accrebbe in me un sentimento di responsabilità assoluta della salute di mio figlio perché ero l’unica che potesse fare qualcosa per lui in quell’intervallo di attesa. Così mi inginocchiai per pregare il Signore chiedendoGli  di guidarmi per mano e darmi una risposta chiara e inequivocabile; fu così che alzai gli occhi e vidi un foglietto che spuntava fuori dalla Bibbia che stringevo in mano e in quella pagina c'era il verso di Isaia 58:11-12 «Il Signore ti guiderà sempre, ti sazierà nei luoghi aridi, darà vigore alle tue ossa; tu sarai come un giardino ben annaffiato, come una sorgente la cui acqua non mancherà mai».

 

Mentre leggevo la Parola di Dio, sentivo scendere dentro di me una gran pace che fortificò la mia vita.

 

Tante altre cose ha fatto il Signore Gesù per me!

 

Mi ha salvata da una depressione iniziata nel 2006 che mi costringeva a prendere diversi farmaci e, purtroppo nel settembre  del 2008, un mese prima di partorire mio figlio Giuseppe, ebbi una crisi così violenta da perdere la ragione; mi mancò la vista e non riuscivo più a respirare mentre nella mia mente passava forte l’idea di farla finita.

Ma il Signore non lo ha permise! Ricordo che mio marito mi trattenne con tanto vigore che dovette stringermi fortissimo perché ero come impazzita.

 

Ho pregato tanto il Signore ed Egli mi ha guarita; è dall’aprile del 2012 che non prendo più farmaci, riesco a stare da sola e molte fobie sono passate.

 

Ero, inoltre, una fumatrice da circa 22 anni, ma ho chiesto a Gesù di liberarmi da questa schiavitù e da 10 mesi non fumo più.

 

Lodo e ringrazio Dio per tutto! Lui ci ama più di quanto noi possiamo amare i nostri figli.

 

Ho imparato a capire che il Signore accoglie sempre le nostre preghiere che partono da un cuore desideroso di conoscerLo e che, se ci toglie o non ci dona qualcosa, è perché essa non è buona per noi.

 

Oggi prego il Signore più assiduamente; ho capito, grazie alla lettura della Bibbia e alla predicazione di Essa, come bisogna rivolgersi a Dio: nelle mie preghiere c'è il desiderio di ricevere lo Spirito Santo e di essere l'umile serva del mio Signore.

 

Ringrazio il Signore per aver portato nella mia famiglia dei cari fratelli e delle care sorelle (così di consuetudine ci chiamiamo in chiesa), che con le loro parole di conforto, ma soprattutto con gli esempi di vita mi hanno invitato a cercare il Signore Gesù e frequentare i culti nella piccola ma benedetta Missione di San Giorgio a Cremano.

 

Dio Vi Benedica!

 

Patrizia