GLI AMICI DOPO LA MORTE

GLI AMICI DOPO LA MORTE

L’angolo dei più piccoli

 

 

Un servo, appartenente alla Casa Reale, aveva molti possedimenti da curare su di una piccola isola che faceva parte di un potente Regno.

Improvvisamente venne a lui un messaggero da parte del Re dicendogli di presentarsi subito davanti al trono reale per rendere conto del suo operato.

 

Quel servo aveva commesso molti sbagli e tremava al pensiero di dovere rendere conto del suo operato.

 

Egli, però, essendo uomo avveduto e avendo molti amici, andò prestamente da loro e li pregò di prepararsi urgentemente per accompagnarlo nel suo lungo viaggio e di insegnargli come doveva presentarsi davanti al Re.

 

  • Prima di tutto andò da certuni che egli aveva sempre creduto amici ma che, invece, a sua insaputa, gli avevano fatto del male.Questi amici, appena lo videro, si rifiutarono di accompagnarlo e gli presentarono soltanto una veste di lino logoro, in modo che egli potesse coprirsi durante il viaggio.

  • Andò, allora, da altri amici che egli aveva sempre amato e che gli avevano fatto del bene, come anch’egli ne aveva fatto a loro.Questi amici furono molto addolorati per la sua partenza improvvisa e lo accompagnarono volentieri fino alla nave, con lacrime. Ma poi lo lasciarono, ritornarono ancora alle loro varie occupazioni, e presto lo dimenticarono.

  • Egli aveva, inoltre, degli altri amici che non aveva mai tenuto in molta considerazione, ma che non aveva mai dimenticati né abbandonati dal tutto.Si recò quindi in fretta da loro per essere assistito nella sua tremenda avversità, ed essi gli dimostrarono di essere i più fedeli amici.

Si imbarcarono con lui sulla nave, lo accompagnarono nel suo lungo viaggio, gli insegnarono come doveva presentarsi al Re e, giunti alla meta, si prostrarono con lui davanti al trono reale, supplicando il Re e lodandolo con tale fervore che a quel servitore fu data una posizione, in quel Regno, molto migliore di quella che aveva avuto prima in quella piccola isola.

 

APPLICAZIONE

I primi amici sono i piaceri mondani con i quali l’uomo si procura grandi pene e tribolazioni; per ottenerli egli mette spesso in pericolo la propria vita ed anche la sua eterna salvezza.

 

Questi amici rimangono indietro nella sua abitazione quando l’uomo viene portato al cimitero; di tutte le ricchezze e le magnificenze del mondo non gli è lasciato che un lenzuolo per avvolgere il suo cadavere.

 

 

I secondi amici sono i suoi parenti.

Essi lo accompagnano alla tomba, vestiti a lutto e versando lacrime di dolore. Ma poi lo lasciano là, ritornano alle loro occupazioni ed ai loro piaceri, e molti di essi difficilmente lo ricordano.

 

 

I terzi amici, veramente fedeli e sinceri, sono: la Fede, la Speranza, la carità, la Misericordia, la Mansuetudine, la Gentilezza e le Buone Opere.

Tutti questi amici lo accompagnano nell’eternità, ottengono benevolenza da Dio per lui, e gli procurano una posizione sicura e gloriosa in Cielo.

 

Non mettiamo, perciò, la nostra confidanza nelle cose di questa terra o nell’uomo, ma, e soprattutto, esercitiamoci a compiere la volontà di dio ed a fare ciò che Egli comanda.

Quando la vita finirà e il mondo, con tutti i suoi piaceri, scomparirà, colui che avrà fatto la volontà di Dio vivrà in eterno.

 

«Fatevi degli amici delle ricchezze ingiuste, acciocché quando verrete meno, vi ricevano nei tabernacoli eterni» (Luca 16:9).

 

Tradotto dall’inglese e riveduto da C. B.

 

Da “Risveglio Pentecostale” - Anno 1949 N° 11