DALLA DEPRESSIONE ALLA GLORIA DI DIO

DALLA DEPRESSIONE ALLA GLORIA DI DIO

«Udii una gran voce dal Trono, che diceva: “Ecco il Tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno Suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate”. E Colui che siede sul Trono disse: “Ecco, Io faccio nuove tutte le cose”» (Apocalisse 21:3-5)

 

Il mio nome è Maria, ho 41 anni, sono sposata ed ho tre figli.

L’estate scorsa, schiava ormai da sette anni di depressione, aggravata dalla morte di mio padre circa tre mesi prima, decisi di addormentarmi per sempre. Dopo aver preso non so quante compresse di ansiolitici e di antidepressivi, feci la doccia e mi misi a letto.

 

I miei figli erano in giardino, quando la più piccola mi chiamò; volevo alzarmi, ma le forze mi mancarono, allora mi balenò l’idea che forse mia figlia era in pericolo, aveva bisogno di me, ma io non potevo aiutarla.

D’un tratto mi resi conto di ciò che avevo fatto!

 

Sul comodino, affianco a me, c’era la Bibbia che era stata di mio padre; la presi ed iniziai a leggerla; nel frattempo una voce mi diceva: “presto la sofferenza passerà, io lotterò per te”.

 

Raccolsi le forze e pregai Dio di perdonarmi e di salvarmi, … e la risposta non mancò. Mio marito, sebbene non fosse assolutamente previsto il suo ritorno per quell’ora, rientrò. Non gli dissi che cosa avevo fatto, ma solo che stavo male. Mi portò in ospedale, dove giunsi con un cardiopalma.

Riferii al dottore di aver preso dei farmaci, ma di non ricordare esattamente quanti. Mi fecero una lavanda gastrica e mi misero delle flebo.

 

Mio marito era stato costretto ad aspettare fuori, eppure durante tutto quel tempo avevo sentito una mano accarezzarmi.

 

Trascorsero diverse ore, quando  venne un medico per comunicarmi che, dai prelievi fatti, risultava che i farmaci non fossero andati in circolo, sebbene si trattasse di medicine dall’effetto immediato e nonostante, inoltre, fosse passato parecchio tempo prima che arrivassi in ospedale.

 

Per quel dottore era qualcosa di inspiegabile, per me, invece, il quadro si delineava con chiarezza: Il Signore aveva lottato per me!

 

Lo stesso Dio che avevo sempre pregato solo attraverso intermediari umani (San Ciro, Padre Pio, …) perché mi avevano insegnato che questi fossero più vicini a Lui per intercedere per dei peccatori come noi, quello stesso Dio, dicevo, aveva invece ascoltato la mia invocazione disperata, sebbene avessi creduto di poter decidere da sola della mia vita.

Tornando a casa, mi ricordai che proprio vicino alla mia abitazione c’era una chiesa evangelica che era frequentata dai miei genitori e da mio fratello, convertiti già da diversi anni, durante le loro vacanze estive nella mia città.

 

Il giorno dopo andai in quella chiesa. Non c’erano statue, né il crocifisso, eppure la Presenza di Dio era tangibile fra quei credenti che davano “Gloria a Dio” con tutto il loro cuore.

La gioia, la pace, la serenità che provai furono tali che non mancai ad una sola riunione.

 

Durante tutte le vacanze lasciavo mio marito e i miei figli in spiaggia per andare in chiesa; ogni volta il Signore mi benediceva, ed io mi sentivo sempre più vicina a Lui.

Al rientro dalle vacanze anche mio marito mi seguì nella Comunità A.D.I. di San Giorgio a Cremano, cosa stranissima visto che io non lo avevo mai sentito recitare neppure una sola preghiera dal giorno del nostro matrimonio.

 

Cominciarono, così, a trascorrere i mesi mentre io continuavo a frequentare sempre più regolarmente le riunioni di culto nella Comunità e leggevo la Bibbia sempre più affamata di conoscere la Verità. Certo, in questo periodo non mancarono affatto le tentazioni del diavolo, ma io mi sentivo serena, mentre i farmaci antidepressivi diminuivano sempre più.

Nonostante avessi ricevuto tanto amore, volevo, però, ancora fare di testa mia e, per riunire la mia famiglia, avevo deciso di andare ad abitare a Piacenza, città nella quale mio marito, per ragioni di lavoro, risiedeva più a lungo che a Napoli.

Ma spesso i nostri piani non sono quelli del Signore (Isaia 55:8), allora Egli, nel Suo grande amore ci frappone degli ostacoli per darci intendimento e per impedirci di seguire una via non conforme ai Suoi piani.

 

 

Così avvenne anche per me. Mi recai a Piacenza per concretizzare il mio piano, ma qualsiasi cosa facessi per portare a buon fine i miei propositi, incontravo degli ostacoli e, come fanno i nostri figli con noi quando vogliono qualcosa a tutti i costi nonostante la nostra disapprovazione, così io feci con Dio.

 

Più che pregare, litigavo con Lui chiedendoGli per quale motivo non voleva che anch’io, come tutte le altre famiglie, non avessi il diritto di avere un marito presente nella mia vita e in quella dei figli e che rientrasse più spesso a casa, ed Egli pazientemente mi rispondeva che, nel Suo piano, aveva in serbo grandi cose per me … ma io non volevo aspettare.

 

Più mi ostinavo a voler agire di testa mia e più la situazione peggiorava finché, finalmente, mi arresi e, rendendomi conto che non potevo assumermi la responsabilità di scelte definitive così radicali e pregne di conseguenze per i miei figli, Gli affidai completamente la mia vita e quella della mia famiglia delegando a Lui ogni scelta.

 

Nel frattempo, però, ciò che più mi meravigliava era il fatto che mio marito non m’invogliava affatto a decidere per stabilirmi a Piacenza, anzi mi evidenziava tutti i risvolti negativi di una tale scelta, sebbene proprio lui sarebbe stato il primo beneficiario di una simile decisione sia dal punto di vista economico che affettivo.

 

Così rientrai da Piacenza dove, per vari motivi, non avevo potuto fittare un appartamento e, giunta a casa, mi misi in preghiera. Questa volta, però, invece di agitarmi e pretendere, feci una semplice richiesta a Gesù e Gli dissi: «Signore, se veramente Tu vuoi che io devo restare a Portici, devi farmi trovare un appartamento per il quale io possa pagare l’affitto tranquillamente».

 

Questa volta Gesù mi rispose affermativamente e, come al solito, la Sua risposta superò abbondantemente le mie aspettative. Mesi prima avevo visto un appartamento proprio vicino a quello di mia madre, ma non avevo potuto fittarlo; ora, però, non solo era ancora libero, ma l’amministratore me lo offriva ad un prezzo inferiore e per me accettabile!

 

 

Tanta grazia da parte di Dio mi poteva anche bastare, ma il nostro Dio è sempre sovrabbondante nelle Sue manifestazioni d’amore per noi e con me lo è stato in modo speciale: “Il 22 giugno del 2013, durante il primo culto tenuto sotto la tenda di evangelizzazione a San Sebastiano al Vesuvio, il Signore mi ha battezzata nello Spirito Santo”!!!!!!

Il Re dei re, il Signore dei signori, il mio Padre celeste che già aveva preso dimora in me al momento della conversione, ora invadeva con la Sua Shekhinah, la Sua Presenza totalizzante il mio corpo, la mia anima, il mio spirito dei quali ne aveva già fatto il Suo tempio.

Questo determinò anche la mia totale guarigione spirituale; fiumi d’acqua viva sgorgavano dal Suo seno dentro di me purificando e rinnovando ogni atomo del mio essere materiale e spirituale mentre una più profonda consapevolezza della Sua Presenza in me mi elevava a livelli di comunione mai neppure immaginati in precedenza.

Dio ha perdonato i miei peccati, mi fa grazia, giorno per giorno, di sentirLo sempre più vicino a me, di assaporare il Suo amore come mai prima.

 

Gesù mi coccola, mi accarezza, guarda e guida i miei passi e la mia fede non vacilla più mentre Egli mi invita quotidianamente alla preghiera per rafforzarmi nello spirito e nella fede.

Oggi uno solo è il mio obiettivo: stare sempre più stretta al mio adorabile Signore affinché possa esserGli fedele fino alla morte e poter vivere tutta l’eternità accanto a Lui assieme ai miei figli, a mio marito e tutte le persone care delle quali Egli mi ha circondata su questa terra.

Dio ci benedica!