DA CATTOLICA INSODDISFATTA A CREDENTE IN DIO PIENAMENTE FELICE

DA CATTOLICA INSODDISFATTA A CREDENTE IN DIO PIENAMENTE FELICE

Mi chiamo Rosanna ed attualmente frequento la Comunità pentecostale delle A.D.I. di San Giorgio a Cremano.

Prima di conoscere il Signore, ero una cattolica fervente, molto legata alle immagini dei santi e a quella di Maria fino al punto di essere sempre disponibile a partecipare ad un qualsiasi pellegrinaggio organizzato.

 

Sposata e in attesa della mia prima figlia, lasciai il mio lavoro e mi ritrovai a casa, sola, con parecchio tempo libero a disposizione. Pensai, allora (ma oggi comprendo che, evidentemente, era il Signore che mi stava spianando la via per la salvezza), di leggere un po’ la Bibbia che avevo in casa, ma che, in realtà, avevo letto ben poco.

Quale fu la mia sorpresa di scoprire che in molti punti la Bibbia, che oggi riconosco come l’unica, autorevole Parola di Dio e fonte unica di dottrina, in molti punti era in totale contrapposizione con ciò che mi era stato sempre insegnato.

 

In particolare fu il Salmo 135, dal versetto 15 al 18, che mi spalancò la visione di un mondo nuovo e che voglio riportare qui integralmente: «Gli idoli delle nazioni sono argento e oro, opera di mano d’uomo. Hanno bocca e non parlano; hanno occhi e non vedono; hanno orecchi e non odono e non hanno respiro alcuno nella loro bocca. Siano simili a loro quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano».

 

Una simile dichiarazione si adattava benissimo a me che confidavo in queste statue senza vita; era scioccante!

  • Chiesi spiegazione ad un sacerdote il cui primo appunto fu: “Ma stai leggendo la Bibbia?” il che mi mise ancora più in allarme.

Attraversai, così, un periodo di deserto spirituale perché ogni precedente certezza era crollata e, sebbene mi rendessi conto che la verità era altrove, non sapevo come cercarla.

 

Passarono sei anni senza che nulla cambiasse, quando partecipai ad un culto evangelico tenuto all’aperto e mi colpì il diverso modo di pregare di quelle persone, ma soprattutto la luce che vedevo nei loro occhi. Desideravo con tutta me stessa iniziare a frequentare una Comunità evangelica perché avevo capito che lì c’era la verità, ma mio marito era contrario, così continuai il mio percorso cattolico per una decina d’anni ancora sebbene, ovviamente, si fosse spento dentro di me quello zelo verso le attività cattoliche che mi aveva animato negli anni precedenti.

 

A quel tempo ero in contatto con un mia amica, anch’essa cattolica, che soffriva di depressione, ma che, comunque, si era avvicinata al mondo evangelico. Nel giro di pochi giorni da quella che era stata la sua conversione (ma che io, allora, non riconoscevo come tale), ella mi disse che il Signore l’aveva guarita, che aveva incontrato un Dio vivente e mi invitava a seguirla su questo percorso.

 

Tutto questo riaccese in me i desideri spirituali sopiti durante tutti quegli anni e la consapevolezza che dovevo avere il coraggio di fare questi passi ai quali mi si invitava.

 

Pregai con un’intima gelosia spirituale per quelle esperienze realizzate dalla mia amica chiedendo a Dio che facesse accadere qualcosa che potesse smuovere la situazione e far cessare l’avversione di mio marito verso ogni forma di cambiamento religioso..

 

Ne scaturì una situazione pesante anche nei rapporti familiari, mentre la mia amica continuava ad invitarmi a seguirla, anche di nascosto di mio marito, ma io rifiutai decisamente di agire senza il suo consenso, ma questa lotta interiore ed esteriore mi procurò un’angoscia intima e profonda che stava degenerando in depressione.

 

Alla fine, grazie a Dio, ebbi l’illuminazione di elevare una semplice preghiera a Gesù riconoscendolo come l’Iddio che ha costituito la famiglia, la protegge e l’ama e Gli chiesi, quindi, di aiutarmi ad uscire da quella tremenda situazione.

 

Sembrava che non accadesse nulla di speciale; accadde, invece, una complicazione familiare che aggravò il mio stato di depressione e che mi stava chiaramente consumando e che fece crollare anche le resistenze di mio marito alle mie richieste di seguire una chiesa evangelica.

 

Tra i pensieri folli che in queste situazioni affollano la mente di ogni persona, improvvisamente mi ricordai di quel Gesù vivente del Quale mi aveva parlato la mia amica tempo prima e decisi in me stessa di andare in una chiesa evangelica con o senza il permesso di mio marito, determinata ad affrontarlo ed anche a separarmi se mi avesse ostacolato.

Così caricata, lo affrontai, ma egli con dolcezza accolse la mia richiesta e si offrì, anzi, di accompagnarmi. Intanto mia figlia fu battezzata nello Spirito Santo (questa testimonianza sarà lei a farla, al momento opportuno, alla gloria di Dio) e cominciai a frequentare una comunità pentecostale a Barra e, intanto, mio marito veniva anch’egli in chiesa semplicemente per accompagnarmi all’andata e al ritorno.

 

 

Ovviamente i primi tempi la sua frequenza era puramente formale, ma piano piano il Signore operò anche nel suo cuore e lo convertì e, gloria a Dio, si convertirono anche le mie sorelle ed altri familiari.

 

Desidero ringraziare Dio perché da subito mi sono sentita liberata da tutte quelle tradizioni vuote delle quali ero stata schiava, ma soprattutto perché ho immediatamente incontrato un Gesù vivente che in tutti gli anni precedenti non solo non avevo conosciuto, ma che, anzi, avevo espulso dalla mia vita relegandolo ad una figura lontana, mentre continuavo ad affidarmi ad inesistenti intermediari e ad una Maria ormai morta ed incapace di fare alcunché a mio favore.

 

A questo proposito voglio aggiungere che solo oggi posso veramente apprezzare la nobile e meravigliosa figura di Maria, esempio mirabile di fede e di umiltà, come sorella in Cristo e null’altro.

 

Oggi ho accanto a me un Dio vivente, un Padre pronto ad ascoltare ogni mia preghiera e ad intervenire col Suo Santo Spirito. Oggi io so che solo Dio è vivente ed è l’Unico a poter intervenire per qualsiasi mio problema. Egli mi dona una pace profonda che niente e nessuno può scalfire. Questo non significa che, essendo credente, sono esonerata dalle prove e dalle difficoltà alle quali tutti gli esseri mani sono sottoposti; assolutamente no! Anch’io ho la mia brava porzione di impedimenti e contrarietà, ma so che nei momenti più difficili posso rivolgere il mio sguardo verso il mio amato Gesù e me Lo ritrovo immediatamente al mio fianco con la sua più frequente e dolcissima espressione: “Non temere perché Io sono con te, al tuo fianco, dalla tua parte e niente e nessuno potrò toccarti se Io non glielo permetto”. Alleluia! Gloria a Dio!

 

È inutile e peccaminoso affidarsi ai vari “santi” e “madonne” perché in questo modo si annulla il valore infinito ed eterno del sacrificio di «Cristo Gesù, il Quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma spogliò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce» (Filippesi 2:6-8)

In aggiunta a ciò la Bibbia chiarisce in 1° Timoteo 2:5-6 «Infatti c’è un solo Dio ed anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti».

 

Questo passo non solo distrugge tutte le pretese della dottrina cattolica sulla mediazione di santi vari e della Madonna, ma spiega anche, molto chiaramente, perché solo Gesù può essere nostro mediatore.

 

Se Dio si è fatto uomo per diventare nostro mediatore e portarci in cielo, che bisogno abbiamo di elevare gli uomini a Dio per farli mediatori?