LA SALVEZZA

Come abbiamo visto, quindi, il vero problema dell’essere umano è che discende da Adamo ed Eva, dopo che essi, essendo caduti nel peccato, ne avevano acquisito, purtroppo, le conseguenze tragiche, prima fra tutte la separazione da Dio e una natura contaminata. 

È ovvio, allora, che non potevano trasmetterci altro che la loro stessa natura, quella decaduta che non può riabilitarsi, proprio perché ormai separata da Dio.

Oswald Smith afferma:
Gli uomini parlano spesso di rinnovamento di vita; dicono di voler cambiare vita, e fanno piani e propositi, ma è tutto inutile, sia perché il nostro cuore, come dice la Bibbia, «concepisce disegni malvagi fin dall’adolescenza» (Gen. 8:21), sia perché non potremo mai cancellare la nostra vita passata.
È una cosa buona voler cominciare una vita nuova, ma che sarà della nostra vita passata?

Uno scolaro, per esempio, fa una brutta macchia d’inchiostro sul suo bel quaderno nuovo. Non vuole vedere quella macchia e volta uno o due fogli. Egli, ora, ha sotto gli occhi una bella pagina pulita e su questa fa il suo compito. Passa il maestro ed osserva. Bello! Tutto ben pulito ed ordinato.
Vuole lodare la diligenza dell’alunno, ma prima vuol vedere anche i compiti precedenti; sfoglia il quaderno e vede la brutta macchia.

Dovremo rendere conto a Dio di tutta la nostra vita. La Scrittura dice:
«Dio farà venire in giudizio ogni opera; tutto ciò che è occulto, sia bene, sia male» (Ecclesiaste 12:16).

Ecco il punto; noi abbiamo bisogno, prima d’ogni cosa, che avvengano in noi due grandi miracoli:

1. Che siano cancellati tutti i peccati compiuti nella nostra vita fino a questo momento

2. Che acquistiamo una nuova natura, legata a quella Dio; ovvero acquisire quella nuova natura spirituale che rinnovi la comunione interrotta col peccato e che ci dia la forza, oltre che la volontà, di non peccare più.

Solo per inciso, vorrei far notare come in tutti i ragionamenti che stiamo sviluppando, non si parla mai di “Denominazione cristiana” di questa o di quella chiesa perché, mettiamocelo bene in testa, la salvezza non è assolutamente legata al tipo di chiesa che frequentiamo, né alle funzioni religiose che pratichiamo, né ad alcun rito, ma è una questione di un intervento miracoloso di Dio nella nostra vita, anzi, tanto solo per cominciare di due miracoli, come detto sopra.

 

Per far cancellare i miei peccati, potrei pensare, allora, di pregare qualche santo, o la Madonna, o addirittura lo stesso Gesù per ottenere quanto mi è necessario.

Be’ i santi e la Madonna, in quanto essere umani, ammesso che possano intercedere per noi (e non è così) potrebbero, per assurdo, ottenere qualche cosa solo per un altro essere umano, ma non per tutta l’umanità.

  • Ma, cosa ancora più difficile, come possono farci ottenere una nuova natura, addirittura quella di Dio?! Questo è impossibile!

 
 

Allora potremmo pensare di rivolgerci al solo Gesù e già cominceremmo ad addentrarci in una strada più plausibile.

Certo che Gesù, essendo Egli stesso Dio, potrebbe intercedere per noi e farci ottenere questi miracoli. Ma su quale base?
Torniamo al discorso fatto in un articolo precedente: se Gesù facesse questo, il diavolo potrebbe accusarlo di ingiustizia, di parzialità, di prepotenza e certamente troverebbe anche qualche altro motivo.

Mi sono dilungato su questi ragionamenti ipotetici, per convincervi del vicolo chiuso nel quale ci siamo messi come peccatori e nel quale, in un certo senso, abbiamo messo anche Dio, il Quale, pur volendolo, non avrebbe potuto aiutarci.

Ora, però, è arrivato il momento di cominciare ad andare verso la soluzione del dilemma, e per farlo, ripartiamo proprio da quella sentenza eterna ed immutabile che afferma: «Il salario del peccato è la morte» (Rom. 6:23).

Be’, se «Il salario del peccato è la morte», allora non c’è niente da fare; ognuno di noi, avendo peccato, è sottoposto alla morte (prima di tutto quella spirituale, ma anche quella fisica).

Però un’idea potrebbe affiorare: si è visto nel corso dei tempi, che qualcuno, per salvare la vita ad una persona cara, abbia offerto la sua in cambio. Tuttavia, affinché lo scambio fosse accettato, era necessario, ovviamente, che la persona che si offriva come olocausto avesse un proprio grande “valore” intrinseco per lo scambio stesso.

 
 

Potrebbe una persona che avesse servito Dio durante tutta la sua vita e fosse stato irreprensibile, offrirsi al posto nostro?

NO!!!

Perché?!

  • Perché una persona tale potrebbe, al più, morire per UNA SOLA altra persona, non per tutta l’umanità (lo scambio sarebbe sproporzionato).
  • Perché, per tutto quello che abbiamo detto finora sulla natura umana, non esiste e non può esistere nessun essere umano che non abbia mai peccato.

La stessa Maria, madre di Gesù, esempio sublime di fede, di consacrazione, di virtù cristiane, nel suo cantico di lode a Dio, esultò in Dio suo Salvatore (Luca 1:47); più tardi addirittura commise la “disattenzione” di perdere il Figlio e di non accorgersene per ben tre giorni (Luca 2:43-46); alle nozze di Cana il Signore dovette ricordarle di non interferire nei programmi di Dio.

Queste annotazioni non vogliono assolutamente screditare Maria, le quale resta un fulgido esempio di vera credente; desiderano, semplicemente puntualizzare che neppure Maria fu perfetta e, quindi, neppure ella potrebbe morire al posto nostro.
 

 
 

Potrebbe un angelo offrirsi al posto nostro?

NO!!!

Perché?!

  • Perché un angelo non ha natura umana e non può offrirsi, perciò, al posto degli uomini.
  • Perché anche se lo facesse, essendo anch’egli una “creatura” potrebbe, al più, offrirsi per una sola persona.
  • Perché un angelo, non solo ha natura spirituale e non materiale, ma è anche immortale (non sottoposto alla morte), quindi non potrebbe morire al posto nostro.
 
 

Chi potrebbe farlo, allora?

Per morire al posto di tutta l’umanità ci vorrebbe un Essere che avesse innanzitutto una natura divina, ma che dovendo sostituirsi agli uomini, avesse anche la loro stessa natura umana.

Capite dove vi ho voluto portare? 

A considerare l’immenso, sublime, ineguagliabile, incomprensibile miracolo dell’incarnazione di Gesù.

La Seconda Persona della Trinità non poteva intervenire arbitrariamente a nostro favore per non essere ingiusta; poteva, però, morire al posto nostro e pagare il nostro debito. 

Ma Dio non può morire, allora cosa fece la Seconda Persona della Trinità?

«Pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma spogliò Se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini, umiliò Se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte della croce» (Filipp. 2:6-9).


 

La seconda Persona della Trinità per l’infinito amore che aveva per noi, decise di spogliarsi della Sua forma divina per assumere la natura umana. 

Quale infinito miracolo dell’amore! 

Come se ciò non bastasse, Egli assunse in Gesù la natura umana corrotta dal peccato e, quindi, sottoposta a tutte quelle limitazioni che noi conosciamo molto bene.

- Assumendo la nostra natura, Gesù, come uomo, poteva essere sottoposto alla morte e, soprattutto, acquisiva tutti i diritti per rappresentarci.


Capite cosa accadde con l'incarnazione di Gesù?
 

L'onnipotente Iddio, disponendosi a pagare di Persona, acquisiva il diritto legale di interferire nella vita umana per donare liberamente la salvezza a chiunque l'avesse accettata.

La seconda Persona della Trinità, incarnandosi come Gesù, irrompeva nella vita dell'uomo, si assimilava completamente a lui e, se, come uomo, fose stato capace di non peccare, avrebbe potuto fare ciò che in nessun altro caso sarebbe stato possibile: MORIRE AL POSTO DI TUTTI I PECCATORI, PAGARE PER LE LORO COLPE E COMPRARE PER LORO IL DIRITTO ALLA SALVEZZA.

Qui per ora dobbiamo interromperci necessariamente per dare a tutti i lettori la possibilità di fermarsi e riflettere sull'infinita sapienza di Dio che ha saputo da tutte le eternità preparare un piano così mirabile che nessuna mente umana avrebbe mai potuto concepire.

Inoltre, mentr'Egli lo preparava, doveva anche essere disposto a pagare un prezzo inaudito, impensabile, impossibile da attuare per noi esseri umani: donare il proprio Unigenito Figlio ad essere umiliato, a soffrire, a morire per una razza di gente pervicace nel peccato, non disposta ad accettare un simile sacrificio, ben propensa, invece, ad alterarne il senso e il valore per inventarsi, per puro orgoglio umano e per un innato desiderio di ribellione, metodi e vie di salvezza falsi, frutto delle loro menti corrotte.